• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

mercoledì 2 maggio 2012

Scritta nel 1972, vissuta nel 2012

“Una brutta giornata chiuso in casa a pensare, una vita sprecata, non c’è niente da fare, non c’è via di scampo, quasi quasi  mi faccio uno shampoo. Uno shampoo?”. Cosi cantava il grande giorgio gaber in una sua canzone del 1972, chi l’avrebbe mai detto che oggi avrei passato una giornata simile a quella cantata dal signor g. “Una strana giornata, non si muove una foglia, ho la testa ovattatta, non ho neanche una voglia, non c’è via di scampo: si, devo farmi per forza uno shampoo. Uno shampoo? Si uno shampoo”. Ho passato il pomeriggio a guardare il soffitto, tanto, forse troppo,  a differenza del testo una voglia l’ho avuta. Per dirla tutta più che altro era un desiderio, ma talmente complicato e impossibile da realizzare, che tale è rimasto per tutta la serata. “Schh… scende l’acqua, scroscia l’acqua calda, fredda, calda… giusta! Shampoo rosso, giallo, quale marca mi va meglio… questa! Schiuma, soffice, morbida, bianca, lieve, lieve, sembra panna sembra neve… La schiuma è una cosa buona, come la mamma, che ti accarezza la testa quando sei triste e stanco, una mamma enorme, una mamma in bianco!”. Il pomeriggio è passato lento e malinconico, quasi fosse una giornata uggiosa, ma tale non era. Dopo aver cenato, ascoltato un po’ di musica e cazzeggiato al computer, ho deciso, senza averne troppa voglia, ma giusto per rilassarmi e porre fine a questa giornata, di andare a dormire. “Sciacquo, sciacquo, sciacquo… Seconda passata. Son convinto che sia meglio quello giallo senza… canfora! I migliori son più cari perché sono anti… forfora!”. Invece, ecco la fedele compagnia di una vita, ormai ci conosciamo bene, in questo periodo viene a trovarmi abbastanza spesso. E’ ammagliante e seducente come le prime volte e nonostante tutti i miei sforzi per combatterla, alla fine vince lei. Benvenuta insonnia. “Schiuma, soffice, morbida, bianca, lieve, lieve, sembra panna sembra neve…La schiuma è una cosa sacra, è una cascata di latte, che assopisce questa smania tipica italiana, è una cosa sacra: come una vacca indiana!”. Pensieri, desideri, assilli più o meno grandi  e ancora pensieri, tutti insieme a roteare nella mia testa. Cazzo cervello spegniti! Purtroppo il tasto on-off non esiste. Mi alzo e inizio a scrivere, questo è il risultato, questa è la mia cazzo di giornata. Dovevo seguire il consiglio e farmi uno shampoo. “Sciacquo, sciacquo, sciacquo… fffffff…fon!”

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