• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

martedì 10 dicembre 2019

Goodbye

"I don't where you're going and i don't know why ..." Listen to your heart - 1988

venerdì 6 dicembre 2019

Ripartiamo da qui

Impiccababbu 60 Fenix 62. Il forte crolla. Non accadeva dal maggio 2018. L’imbattibilità casalinga cade dopo dodici partite consecutive. La partita era iniziata bene, mettendo in campo un buon gioco. Aspettando il momento giusto per colpire, grazie a una buona circolazione, segnamo con regolarità. La difesa tiene. Il quarto è vinto. 20 a 10. Commettiamo il primo errore, rientrando in campo convinti che la partita sia più semplice di quanto pensato. Cosa che non pensano certo gli avversari. Alzano il ritmo e recuperano lo svantaggio, mettono la freccia e ci superano nel punteggio. Click!!! La luce si è spenta!!! Facciamo solo 9 punti nel quarto, esprimendo un basket poco coeso. Secondo errore, presi dalla smania di recuperare, cerchiamo di andare alla velocità degli avversari; ramenghi vaghiamo per il campo andando completamente fuori giri. Sanguinanti veniamo salvati da qualche tiro riparatore e dall’intervallo.  Meno 1. 29 a 30. La pausa non porta la lucidità necessaria. Il nostro gioco soffre ancora. Mettiamo impegno difensivo, ma non ottimizziamo nella fase offensiva. Gli avversari continuano fastidiosamente col loro gioco. Fanno girare bene la palla e ci colpiscono con conclusioni dalla lontana. Dopo altri dieci minuti infernali siamo sotto di dieci, 40 a 50. Nell’ultimo quarto ci proviamo. Cazzo se ci proviamo. Mettiamo impegno e sudore, alziamo i gomiti e ci sbucciamo le ginocchia, riportandoci a contatto. Ogni volta i nostri avversari cinicamente ci ricacciano indietro con canestri da tre spezza morale. Non saremo delle superstar ma abbiamo carattere, per cui ogni volta abbassiamo la testa e riprendiamo a mordere la palla; fino al meno due. Ancora una volta il destino è nelle nostre mani. Ultimo tiroooooo. Fuoriiii. Perso di due!!! Porca di una bip, bip, bip bip figlia di un porco bip, bip, bip bip!!! Welcome Home bipolarismo!!! Facciamo tesoro dei nostri errori. Facciamo tesoro di quello che questa sconfitta ci ha lasciato. Dopo il primo quarto giocato di squadra abbiamo perso la trebisonda. Sul più dieci ci si può concedere qualche forzatura ma se iniziamo a farlo tutti a discapito del nostro gioco non va bene. La chiave è tenere sempre il nostro ritmo, non sarà da formula uno, ma ci permette di essere lucidi, capire quali sono le scelte giuste e avere quella concretezza che infastidisce gli avversari. Ricostruiamo il fortino, più solido di prima. Forza Ragazzacci!!!