• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

martedì 3 settembre 2019

Il libro del mare

No cazzo!!! E ora? Cosa faccio? Sono perso!!! Voltare l’ultima pagina e vedere il bianco mi ha preso malissimo. Non volevo che finisse. Non volevo vedere quell’ultimo punto. Avrei voluto altre pagine, nuovi aneddoti, nuove avventure, altre notizie sul mare. Mi sarei immerso ancora una volta nelle profondità del mare intorno alle isole Lofoten. Sarei andato ancora volentieri a caccia dell’enorme squalo della Groenlandia, il gigantesco predatore ancestrale capace di mangiarsi di tutto (pesce, foche addirittura renne) nonchè il più longevo vertebrato del pianeta (sono stati pescati esemplari di 500 anni); brutto, pericoloso e velenoso (tra i 6 e 7 metri di lunghezza e intorno alla tonnelata di peso). Sarei salito, ancora una volta, sul gommone di Morten e Hugo, con quattrocento metri di lenza e animali putridi come esca. Ancora una volta mi sarei perso in questa esperienza tra i fiordi norvegesi, sulla scia di Melvile e Hemminguay, un meraviglioso vortice di scienze, storia e poesia dell’universo marino. Ancora una volta avrei vissuto con piacere antiche leggende di marinai perduti, della vita degli abissi, di geologia e biologia e di grandi esplorazioni. Sarei rimasto a osservare mostri acquatici, leviatani marini, kraken, meduse lunghe 45 metri con 300 stomaci, draghi di mare e calamari lampeggianti. Ancora una volta avrei affrontato il viaggio dal Big Bang al Paleocene. Avrei ascoltato ancora una volta i punti di riflessione su allarmi ecologici e stupidità umana. Ma purtroppo ho finito di leggere “Il libro del mare o come andare a pesca di uno squalo gigante con un piccolo gommone sul vasto mare”. Un romanzo che ha poco del romanzo, anzi quasi nulla. E’ la storia vera di un’affascinante quanto semplice battuta di pesca. Un’avventura. Un libro che diventa un esperienza, un viaggio senza confini, un reportage storico-naturalistico ….. Perché il mare è anche questo, un infinito contenitore di racconti.