• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

venerdì 9 marzo 2018

Dis is uai ui plei

Tre settimane e due rinvii dopo finalmente si torna in campo. Finalmente si gioca per i punti in palio. Finalmente avversari degni di nota. Quarta giornata di ritorno: Impiccababbu contro DYB Creative Mind (o come cazzo si chiamano). Partita piena di motivazioni, stimoli e vecchie ruggini. Palla a due. La partenza è ottima. Fin da subito troviamo un buon ritmo; la difesa a uomo tiene l’aggressività dei giovani avversari e in attacco la palla circola fluida. I nostri avversari non sono da meno. Scaturisce cosi un quarto combattuto, che ci vede primeggiare; 14 a 10. I secondi dieci minuti ricalcano in maniera pressoché uguale i primi dieci. Entrambe le squadre giocano a viso aperto. Giochiamo bene, allungando più volte il vantaggio tenendo un ritmo basso e ragionato. I nostri avversari non cedono d’un passo mettendo energia e velocità. All’intervallo siamo ancora avanti. 28 a 22. Nel terzo quarto le cose non cambiano. I due modi diversi di affrontare la partita sono il leit-motiv del match. Con buone giocate, ragionate, senza frenesia e isterismi, riusciamo anche ad andare sul +12. In campo però ci sono anche gli avversari, che riescono a riportarsi sotto la doppia cifra di svantaggio con taglienti transizioni. Prima dell’ultimo periodo comunque il vantaggio aumenta. +8, 49 a 41. L’ultimo quarto sarà battaglia. Partiamo male, 3 falli in 50 secondi e il quarto di li a poco. Contro avversari agguerriti, più giovani e veloci e in bonus. Si mette male. I primi minuti sono drammatici, gli avversari si riportano sotto. Cazzooo!!! Le ginocchia si abbassano, le gambe fanno male, la fatica si sente, i corpi sono indolenziti; ma oggi non fa niente, oggi ci siamo. Stringiamo i denti e ricacciamo gli avversari. Brutti, sporchi e cattivi dopo un finale teso e combattuto vinciamo. Impiccababbu 57 Dyb Creative Mind (o come cazzo si fanno chiamare) 54. Cazzo che squadra!!! Ogni sacrificio è stato ripagato. Ogni goccia di sudore ha la sua ricompensa. Questo è il motivo per cui giochiamo. La fottuta vittoria. Forza IMPICCABABBU!!! 


sabato 3 marzo 2018

Una carogna


di Charles Baudelaire da “I fiori del male” (Les fleurs du mal), 1857-1861

Ricordate, anima mia, la cosa che vedemmo
quel cosi dolce mattino d’estate;
alla svolta d’un sentiero un infame carogna
su un giaciglio cosparso di sassi,

le gambe all’aria, come una donna impudica,
ardente e trasudante veleni,
spalancava in modo cinico e disinvolto
il ventre pieno d’esalazioni.

Il sole irradiava questo putridume,
come volesse cuocerlo a puntino,
e rendere centuplicato alla grande Natura
tutto ciò che essa aveva congiunto;

e il cielo osservava la superba carcassa
schiudersi come un fiore.
Talmente forte era il fetore, che sull’erba
vi sentiste svenire.

Le mosche ronzavano sopra quel ventre putrido,
da cui uscivano neri battaglioni
di larve, che colavano come un liquido denso
lungo quei brandelli di vita.

Il tutto scendeva e risaliva come un onda
o si slacciava gorgogliando;
si sarebbe detto che il corpo, gonfiato da un vago soffio,
vivesse moltiplicandosi.

E questo mondo produceva una strana musica,
come l’acqua corrente e il vento,
o come il grano che il vagliatore con movimento ritmico
gira e agita nel vaglio.

Le forme svanivano e non erano più che un sogno,
un abbozzo lento a venire
sulla tela dimenticata che l’artista completa
solamente con la memoria.

Dietro le rocce una cagna inquieta
ci guardava con occhio crucciato,
aspettando il momento per riprendere allo scheletro
Il boccone che aveva lasciato.

Eppure voi sarete simile a questa sozzura,
a quest’orribile infezione,
stella dei miei occhi, sole della mia natura,
voi, mio angelo e mia passione!

Si! tale sarete, o regina delle grazie,
dopo gli ultimi sacramenti,
quando andrete sotto l’erba e i rigogliosi fiori,
a marcire tra le ossa.

Allora, o mia bellezza! dite ai vermi
che vi mangeranno di baci,
che ho conservato la forma e l’essenza divina
dei miei amori disfatti.