• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

venerdì 31 agosto 2018

Cattive abitudini

Marinedda. Sera. Tra le 18:30 e le 19, quando ormai i turisti iniziano ad abbandonare la spiaggia, ogni sera un uomo si palesa, con se solo un telo da mare e un libro. Entra in acqua, nuota fino all’ultima boa, si ferma li per tutto il tempo che ritiene necessario e poi torma indietro. Stende il telo con cura, compra un becks al baretto della spiaggia, si sdraia e inizia a leggere nell’attesa del tramonto. Il libro che legge è “Il Cerchio Celtico” di Bjon Larsoon ………. E’ un romanzo di mare e di imbarcazioni. Un thriller ambientato sullo sfondo dei grandi fiordi, delle isole del mar del nord e tra le pericolose acque e scogliere della Scozia. Raggiunte grazie ad una navigazione epica nel mese di gennaio su una piccola barca a vela. Il “Rustica”, vero e unico protagonista della storia, accompagna lo skipper Ulf e il fidato amico Torben attraverso un indagine ambientata negli anni novanta, su una misteriosa setta di indipendentisti celtici. Morti sospette, intrighi, cerimonie segrete, druidi, intrecci e quant’altro il tutto raccontato magistralmente, in modo piacevole e scorrevole; attraverso belle e dettagliate descrizioni del mare in tempesta e dei paesaggi. Con l’aggiunta (molto apprezzata) di descrizioni esemplari sulle specifiche delle barche e i metodi e le procedure di navigazione. Difficilmente riuscirete a staccare gli occhi da queste pagine ………. Il tramonto arriva, l’uomo prende un’altra birra e chiude il libro. Sorseggiando si gode il calar del sole. Raccoglie le sue cose e va via. Ritornerà. Lo fa sempre.

mercoledì 29 agosto 2018

Unn'au'nau Experience

Una barca a vela, un paio di amici e il mare.

Day one – venerdi 6 luglio 2018
Dopo aver provveduto alle operazioni di stivaggio viveri, aver riempito la cambusa all’inverossimile e aver atteso l’equipaggio; finalmente, ma solo dopo aver pranzato con un’ottima insalata fredda di fregola*, alle 1430, in notevole ritardo, Unn’au’nau molla gli ormeggi. Direzione Asinara. La prima parte di navigazione è gradevole, una leggera brezza proveniente da NE e l’andatura ridossata sotto costa ci accompagnano tranquillamente verso Capo Caccia. Appena superato lo scoglio il mare aperto ci accoglie con 15 nodi di Grecale belli tesi. Dobbiamo risalire verso Nord, quindi l’unica andatura possibile è la bolina. La barca si inclina e alcuni schizzi d’acqua iniziano a bagnare la coperta, nessun problema. Inclinazione o no, iniziamo a stappare le prime birre. Il vento aumenta leggermente, noi continuiamo imperterriti a risalire il vento con bordi lunghi che ci portano lontano dalla costa. Nonostante qualche bello schiaffo la barca fila tra i 6 e gli 8 nodi di velocità. Dopo quasi 6 ore di navigazione e il fantastico incontro con dei delfini, che giocavano sulla scia della nostra prua; in prossimità di Capo Falcone ammainiamo il fiocco. Teniamo la randa su e accendiamo il motore per attraversare il canale tra L’isola Piana e la terra ferma. Arriviamo alla Pelosa all’ora del tramonto, ma Cala Reale è ancora lontana e da questo momento in poi la navigazione si fa pesante. 20 nodi da NE e onda di prua o quasi. Si balla e la notte si avvicina inesorabile. Dopo un oretta buona di “Oba Oba” arriviamo in cala con gli ultimi spiccioli di luce. Una mossa da maestro ci consente di prendere la boa al primo colpo, ci attacchiamo, leghiamo un ulteriore cima di sicurezza a doppino e click!!! Arriva il buio totale (che culo, appena in tempo). Dopo 8 ore circa di navigazione finalmente ci apprestiamo a cenare. Prima però arriva il nostro meritato compenso; una bella caraffa gelida della famosa “Zirriagga del Capitano”**. Salumi, formaggi e birra a volontà, insieme a mezzo kg di pasta alla carbonara vengono spazzolati in un amen (bagassa di fame). Andiamo a dormire stanchi morti con 20 nodi da NE in crescita.

*Insalata di Fregola: fate bollire la fregola, una volta scolata aggiungete le zucchine cotte precedentemente in padella con un pomodoro secco tritato, il tonno in scatola, il finocchio affettato sottilmente, un bel po’ di bottarga e un filo d’olio a crudo. Voilà facile e veloce, per veri marinai.
**Zirriagga del Capitano: Miscuglio energetico, tonificante e rigenerante da gustare come aperetivo dopo le lunghe giornate in mare. Composto da Prosecco, acqua gasata San Martino e Bitterol (la versione Eurospin dell’Aperol). Le dosi sono a cazzo in base all'umore del Capitano.

Day two – sabato 7 luglio 2018
La notte appena passata è stata infernale. Un girone dantesco. La barca ha brandeggiato tutta la notte sotto un vento implaccabile che fischiava minacciosamente. Gli stralli, le drizze e qualsiasi altra cosa sbattevano ininterrottamente.  Il preoccupante concerto notturno non era un sogno; ci ritroviamo alle 6 del mattino in pozzetto convinti di trovarci in un fiordo norvegese durante una tempeste del Mar del nord. Ma non eravamo a Cala Reale, Asinara, Sardegna in piena estate? Nonostante siamo in baia e ridossati l’anemometro segna 35 nodi. Cazzoooooo!!! Le previsioni, sul golfo dell’Asinara, non sono confortanti, vento forte da NE e onda di 2 metri; praticamente la rotta che dovremo fare noi per arrivare a Santa Teresa. Davanti a un caffè prendiamo la decisione di non affrontare il mare e spostarci in un’altra boa ancora più a ridosso della costa. Ci ormeggiamo a 30 metri dalla riva, ma anche li si continua a ballare. Rinchiusi sotto coperta aspettiamo un miglioramento. Verso metà mattina la situazione meteo gira a nostro favore. Cala Reale ci appare finalmente nel suo splendore, acqua trasparente, fondale immacolato e calma piatta. Cavolo potremo partire ora? Noooooo!!! E’ ora di pranzo!!! Pennoni integrali “La Molisana” (molto graditi dal Capitano) con pomodoro fresco, mozzarella e tonno con annessa mega pennichella pomeridiana. Ronf, ronf, ronf!!! Era ora. Nel pomeriggio mettiamo il tender in acqua e impavidi come Indiana Jones scendiamo per una ricognizione dell’Asinara. Dopo aver passeggiato tra vecchi ruderi, asinelli bianchi e macchia mediterranea, strano a dirsi; finiamo al bar (vecchie spugne che non siamo altro). Un paio di birrette e un inaspettato buon gin tonic soddisfano le nostre fatiche. Risaliamo a bordo per goderci il tramonto. Avvolti da un silenzio irreale ci godiamo la pace della cala, splendida nella sua natura primitiva. E’ ora di cena. Dajè!!! Se magna!!! Zirriagga del Capitano, pennette ai formaggi* (avanzati), birra, tanto vino e un bel po’ di stronzate sparate in pozzetto. Ahahahahah!!! Questa notte sarà diversa; le previsioni sono buone. Domani si salpa presto. Sveglia alle 6.

*Pennette ai formaggi avanzati: Mettete su l’acqua, appena inizierà a bollire buttate la pasta. Tagliate i formaggi avanzati (noi avevamo gorgonzola, taleggio e pecorino) a piccoli tocchi, e metteteli in una piccola casseruola. Mettetela sul fornello e aggiungendo l’acqua di cottura della pasta, creando una cremina. Scolate la pasta e fatela mantecare per qualche minuto. Noi abbiamo aggiunto anche del prosciutto crudo tagliato a listarelle (era avanzato pure quello). Buon apetito.

Day Three – domenica 8 luglio 2018
 La notte è stata serena e tranquilla, l’equipaggio, riposato, come da accordi si ritrova puntuale alle 6 e 00 in pozzetto. Caffè e si parte. E’ un vero dispiacere lasciare la baia dormiente rovinando l’immobilità dell’acqua con la nostra scia. Impostiamo la rotta, 40 miglia da affrontare, tra i 70° e i 75° gradi, direzione Santa Teresa, con totale assenza o quasi di vento. Porca puttana, Tutta randa e motore!!! La noiosa andatura ci permette però di dare una bella strigliata alla barca. “Ciurma spazzoliamo questo ponte di coperta per bene” In pochi minuti la barca splende. E ora? In barba alle regole, molto prima dell’orario consentito, iniziamo a sbirrettare e raccontare vecchie storie di mare, di porti, di donne e mostri marini. Ahahahahah!!! Cazzate insomma!!! Solo in prossimità di Capo Testa e delle Bocche di Bonifacio il vento inizia a dare qualche segnale, finalmente apriamo il fiocco e via. Entriamo a Cala Reparata secondo le previsioni in perfetto orario per l’ora di pranzo. Prima però un bel tuffo refrigerante. Ciaff!!! Diamo fondo alla cambusa. Mezzo kg di pasta con pomodoro fresco e basilico e fuori le ultime birre (meno male che sarebbero avanzate). Arriva inesorabile il momento di entrare in porto. Ormeggiamo e ripuliamo la barca da cima a fondo, un nuovo equipaggio sta per salire a bordo. Prima però le ultime riflessioni e una vagonata di birre al bar del porto. Cascata di calamari e ……. purtroppo si torna a casa.
….. to be continued