Fatece largo che ….. passa domani, che adesso non si può. Oggi non apro
perchè sciopererò, e andremo in strada cò tutti gli stiscioni, a fare come
sempre la figura dei fregnoni. Ma a me de questo sai, non me ne importa niente,
io oggi canto in mezzo all’altra gente. Perché ce credo o forse per decenza,
che partecipazione certo è libertà ma è pure resistenza. E non ho scudi per
proteggermi, ne armi per difendermi, ne caschi per nascondermi o santi a cui
rivolgermi. Ho solo questa lingua in bocca e forse un mezzo sogno in tasca. E
molti, molti errori brutti. Io però li pago tutti. Fatece largo che ….. passa
il corteo e se riempiono le strade, via Merulano così pere un presepe e semo
tanti che quasi fa paura. O solo tre sfigati come dice la questura. E le
parole, si lo so, so sempre quelle. Ma è uscito il sole e a me me sembrano più
belle. Scuola e lavoro, che temi originali, se non per quella vecchia idea de
esse tutti uguali. E senza scudi per proteggermi, né armi per difendermi, né
caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi. Con solo questa lingua in
bocca. E se mi tagli pure questa, io non mi fermi, scusa canto pure a bocca
chiusa. Guarda quanta gente c’è, che sa rispondere dopo di me a bocca chiusa.
Guarda quanta gente c’è, che sa rispondere dopo di me a bocca chiusa. Mmmmmhhhh,
mmmmmhhhh, mmmmmhhhh, mmmmmhhh, mmmmmhhhh, mmmmmhhhh!!! A bocca chiusa. A bocca
chiusa. Guarda quanta gente c’è. A bocca chiusa. Guarda quanta gente c’è. A
bocca chiusa. Mmmmmhhhh, mmmmmhhhh, mmmmmhhhh, mmmmmhhh, mmmmmhhhh,
mmmmmhhhh!!!
Daniele Silvestri, 2013
Daniele Silvestri, 2013

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