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giovedì 23 ottobre 2025

Autunno

Autunno: sostantivo maschile [au/tun/no]
Terza stagione dell’anno compresa, nell’emisfero boreale tra il 23 settembre e il 22 dicembre e in quello australe tra il 21 marzo e il 21 giugno. Ma ha anche un significato figurato, riferendosi al periodo della maturità che precede la vecchiaia o la fine di qualcosa . Deriva dal latino “Autumnus” che significa “ricco di frutti”.
 
Finalmente la mia stagione preferita. Bei colori, ottimo tempo (almeno qui sull’isola), vendemmie e fantastici prodotti. Amo il nuovo miele, ma anche il melograno, le castagne, i cavoli, la frutta col cuscio, i frutti di bosco, i funghi, le pere, i cachi, le patate novelle, le mele e ovviamete la zucca. Amo i risotti. Amo prepararli. Scelta del riso, soffritto, tostatura, cottura lenta con l’aggiunta graduale del brodo, mantecatura; senza dubbio un’arte di fine fattura. Eccovi la mia personalissima ricetta per un prefetto risotto con la zucca e qualche azzardata aggiuntina. E’ molto semplice ma ci vuole tempo. Per prima cosa prendete la zucca, eliminate buccia e semi, tagliatela a tocchetti e fate bollire in abbondante acqua. Non ci sono tempi di cottura, quando inizia a sfaldarsi mettetela in un mixer e dateci dentro fino a ottenere una bella crema. Non buttate l’acqua di bollitura. No. No. No. Avete capito? No. Pentola o tegame decidete voi. Olio, cipolla tritata e vai di soffritto. A cipolla inbiondita aggiungete il riso (carnaroli) e fate tostare per qualche minuto. Vi ricordate l’acqua da non buttare? Beh dopo averci aggiunto sedano, carota e cipolla (va bene anche un dado da cucina) e averla portata a ebollizione, iniziate a irrorare un po’ alla volta il risotto. Trascorso qualche minuto aggiungete la cremina di zucca e continuate col brodo, sempre un po’ alla volta, fino a cottura ultimata. Io sono scemo e in questa fase ci parlo, lo coccolo, lo giro di continuo. Lo corteggio!!! Ahahahahaha!!! Ok, ora è pronto. Spegnete e spostatelo dal fuoco. Mantecate. Al posto del burro ho messo una noce di gorgonzola e giusto un pugnetto di parmigiano. Ora arriva il genio, ho aggiunto del prosciutto crudo croccante tritato grossolanamente (togliete il grasso e mettete le fette al forno a 160° per 13/15 minuti. Usciranno croccantissime) e amaretti sbriciolati (decidete voi la quantità). Non vi resta che gustarlo. Vi consiglio di prepararlo nelle giornate uggiose e fredde. Io ho fatto la cazzata di cucinarlo qualche giorno fa. Ma c’è ancora caldo e l’ho ruttato per tutta la corsetta all’ippodromo.  

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