• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

lunedì 16 novembre 2015

Sine metu

Apro gli occhi. Non sono nel mio letto. Non ci sono arrivato. Sono sdraiato sull’asfalto in via Budapest e da quella posizione posso vedere casa mia. Posso vedere il mio letto. Vaffanculo!!! Che cosa è successo? Rientravo a casa. Ho fatto la solita curva, quella fatta mille altre volte. Ho decelerato perché so che al centro della carreggiata c’è un tombino-buco-voragine. A volte lo supero allargandomi a sinistra altre volte stringendomi sulla destra. La strada è buia, oggi i lampioni sono spenti, ma non importa, la conosco a memoria questa fottuta via. Giuro, potrei farla a occhi chiusi, bendato e con le mani legate. E invece oggi? Prendo in pieno quel cazzo di buco, la moto sbanda, i riflessi sono rallentati dal “Jameson”, scarto bruscamente a destra. Cazzo il marciapiede!!! Cazzo volo!!! Ecco cosa è successo. E ora? Provo a muovermi, ma sono ancora sbazzinato, confuso e intontito. Aspetto qualche secondo. Respiro e mi faccio coraggio. Striscio fino al marciapiede, mi ci siedo sopra e osservo la situazione. La moto che mi ha disarcionato è a pochi metri da me, in strada non passa nessuno. Uno strano calore inizia ad avvolgermi il viso. Sangue. Molto sangue. Un bè di sangue. Cazzo ho una maschera di sangue in pieno stile Freddy Krueger. Sono aperto di brutto, ma non capisco dove. Ok calma, qui ci vuole un po’ di lucidità. Prendo il cellulare e chiamo il 118. Arrivano in pochi minuti. Pronto soccorso!!! La situazione non è delle peggiori, anzi per esser volato in aria, direi che mi è andata di lusso. Mi vengono fatti gli esami di rito nei casi in cui uno prende una bella “strampata” in moto. TC alla colonna cervicale, al cranio e alla spina dorsale. Non ho un cazzo!!! Il referto recita: trauma cranico lieve non comottivo con ferita LC arcata sopracciliare dx. (7 punti, cavolo alla Conad non ti danno niente) e versamento intrarticolare da alterazione capsulare e pericapsulare a livello del comparto mediale (in parole povere, ginocchio gonfio, dovuto alla botta tremenda, con un bè di liquido dentro). Dopo qualche ora, un po’ acciaccato e malconcio torno a casa dal mio amato divano. Anche questa volta ho riportato la pellaccia a casa, ma che fatica!!!

Nessun commento:

Posta un commento