• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

mercoledì 30 settembre 2015

Nella città degli angeli

Strana, insolita e decisamente diversa dal solito. Questa seconda serie di “True Detective” mi ha completamente spiazzato. Totalmente diversa dalla prima, piena di aspettative, inizialmente mi ha fatto arricciare il naso, slavo poi travolgermi e rendermi dipendente. Sono stato tirato dentro con tutte le scarpe un poco alla volta, fotogramma dopo fotogramma, scena dopo scena. Perché anche questa seconda stagione, dopo la fantastica prima serie, è un capolavoro assoluto. Questo “True Detective” è un noir complesso e sofisticato, ambientato perfettamente nei dintorni di Los Angeles tra corruzione politica, malavita, degrado, sparatorie e sanguinosi omicidi. Intrighi, tradimenti, conversioni garantiscono la giusta suspense. La storia che apre con un omicidio ruota in realtà attorno alle complicate vite dei suoi personaggi. Nessuno banale o già visto. Dalla poliziotta Antigone Bezzerides (Rachel Mc Adams) all’elegantissimo e altissimo boss Frank Semyon (Vincent Vaughn), dal poliziotto in caduta libera Ray Valcoro (Collin Farrell) abbandonato dalla moglie e con un figlioletto obeso, all’eroe  di guerra Paul Woodrogh (Taylor Kitsch) confuso tra passato e omosessualità. Ognuno di questi personaggi ha problemi d’identità, problemi col passato e soprattutto col destino. Nessuno è totalmente innocente o totalmente colpevole si aggirano in un mondo terribile, un inferno in terra, in cui giustizia e vendetta hanno la stessa faccia, e in cui le persone sopravivvono, non vivono. Lo sceneggiatore punta tutto su di loro, a nessuno frega niente di sapere chi è l’assassino di Ben Caspere (il colpevole si vede si e no 5 minuti in tutta la serie), interessa sapere che strada prenderanno le traiettorie dei personaggi, come si intrecceranno e la fine che faranno. Il finale è drammatico, sconvolgente e come tutti i noir inaspettato. Mi mancheranno i monologhi morbosi e serrati. Mi mancherà l’avvolgente fotografia. Mi mancherà la meravigliosa canzone (Nevermind) di Leonard Cohen che apre ogni puntata con strofe sempre diverse. Mi mancherà la suadente voce di Lera Lynn disseminata malinconicamente ovunque in ogni episodio. Mi mancherà “True Detective”.

1 commento:

  1. Condivido le tue riflessioni: stagione diversamente magnifica con dialoghi così densi da invitarti a riguardarla per apprezzarne ogni minima sfumatura. Colonna sonora stupenda che dà il meglio nella quinta puntata con la favolosa "Give Me" di Vincent & Mr. Green

    RispondiElimina