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lunedì 28 gennaio 2013

Anchor Brewing "Steam Beer"

Altro giro, altra birra. Questa proprio non l’avevo mai gustata. E’ stata sicuramente la prima “steam” della mia vita. Prima di parlarvene nel solito stile: ”cazz un bè buona, beviamocene una cassa”, mi sento in obbligo di fare un breve excursus su questo tipo particolare di lavorazione. Birre “steam” o in italiano “vapore” era il sopranome per la birra prodotta sulla costa occidentale d’america in condizioni primitive e senza ghiaccio. L’origine del nome si riferisce probabilmente alla singolare pratica di far fermentare la birra sui tetti di San Francisco in un clima fresco. L’aria della notte garantiva un naturale raffreddamento delle birre in fermentazione, il contrasto tra pentole calde e aria fresca dava vita a colonne di vapore, da qui il nome “steam”. Ahhh spero di avervi fatto capire più o meno questo procedimento a bassa fermentazione. Questa tradizione viene portata avanti ancora oggi dalla “Anchor Brewing”, certo le pentole sono diventati fermentatori ma continuano sempre a lasciarli all’aperto. La “Steam beer” in questione si presenta con un colore ambrato e opaco, la schiuma molto corposa è color panna. Il gusto è quello classico della lager chiare, è morbido non molto alcoolico solo 4,9%. Al primo sorso vengono fuori i malti fruttati, per poi dare spazio a un sapore di nocciola, molto caratteristico, dal finale amaro. Ottimo tentativo dei birrai di San Francisco di mantenere viva la tradizione delle “California Common”, questo è il nome che definisce questo genere, visto che la “Anchor” ha registrato il marchio ”steam beer”… Che bastardi... Però la birra è buona, e il suo processo di fermentazione come nessun altro, le garantisce un gusto ricco ed un sapore caratteristico. Provatela.

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