• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

mercoledì 25 luglio 2012

Pilsner "Urquell 1842"

Era il 1842 quando nella cittadina di Pilnser o Pizzen, nella repubblica ceca, il direttore del locale birrificio, nato solo 2 anni prima, attuò una vera e propria rivoluzione nell’arte della birra. Dando vita alla produzione di una birra del tutto nuova, chiara e a bassa fermentazione, la Pilsner. Da quel giorno è passato molto tempo ma in quella cittadina la birra viene tuttora prodotta come allora, con la stessa acqua della fonte dentro il paesino e con gli stessi prodotti, certo la tecnologia a dato una mano, ma senza deviare dal prodotto originario. Proprio per questo la "Pilsner Urquell" può tranquillamente definirsi la “madre di tutte le pilsner”. La versione in bottiglia è senz’altro ottima, ma se conoscete qualche bar dove la danno alla spina corrette a berne una, soprattutto in questi giorni estivi, ben gelata come deve essere servita (3-4 gradi) ci scende che è un piacere. La versione in bottiglietta ha una gradazione di 4,4%, un colore giallo oro e forma una schiuma bianca molto voluminosa. Malto e luppolo sono ben bilanciati, ci scende meglio dell’acqua, lasciando però un retrogusto leggermente amarognolo. Credo con tutta sincerità che se ne possa bere veramente tanta. Ottima pils davvero esemplare, mica potevo esimermi dal provarla per voi.

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