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domenica 9 giugno 2019

Le vostre mani e le menzogne loro

di Nazim Hikmet

Le vostre mani e le menzogne loro
Le vostre mani austere come pietre,
meste come menie intonate in prigione,
massicce ed enormi come animali strani,
le vostre mani simili a volti crucciati di bimbi affamati.
Le vostre mani rapide e solerti come api,
pesanti come seni colmi di latte,
valorose come la natura,
le vostre mani che celano una familiare tenerezza sotto la ruvida pelle.
Il mondo non si regge sulle corna dei buoi,
il mondo è retto dalle vostre mani
O uomini, uomini miei!
Vi nutrono di menzogne,
mentre affannati
avete bisogno di pane e carne.
E senza aver nemmeno una volta mangiato a sazietà
Ad una tavola coperta di bianca tovaglia,
abbandonate questo mondo
e i suoi alberi carichi di frutta.
O uomini, uomini miei!
Soprattutto voi dell’Asia, dell’Africa, del medio e prossimo Oriente,
delle Isole del Pacifico,
e della mia terra,
che superate il settanta per cento del genere umano,
antichi e riflessivi, siete, come le vostre mani,
e come le vostre mani giovani e curiosi ed entusiasti.
O uomini, uomini miei!
Voi dell’Europa, voi dell’America
Siete audaci, siete vigilanti,
indulgenti siete come le vostre mani,
e come le vostre mani facili all’inganno,  facili all’illusione.
O uomini, uomini miei!
Se mentiscono le antenne,
se le tipografie mentiscono,
se mentiscono le insegne sui muri e gli avvisi del giornale,
se mentisce il suonatore nelle taverna,
se dopo una giornata disperata mente nella notte il raggio di luna,
se mentiscono le parole,
se mentiscono i colori,
se le voci mentiscono,
se tutti coloro che sfruttano il lavoro delle vostre mani
ed ogni cosa e ognuno mentisce,
eccetto che le vostre mani,
è solo per renderle pieghevoli come argilla bagnata
cieche come l’oscurità,
stupide come cani da pastori
è per frenarle dalla rivolta
che prende ad abbattere
il regno degli strozzini e la sua tirannia
da questo meraviglioso e fugace mondo
dove siamo per un soggiorno cosi breve.

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