• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

venerdì 22 giugno 2018

L'intruso

Fantascienza [fan-ta-scien-za] s.f.
·       Genere della narrativa e della cinematografia, apparentemente o parzialmente fondata su elementi scientifici, che si basa sull’anticipazione di vicende ambientate in ipotetici mondi futuri.
Divano [di-va-no] s.m.
·       Ampio sedile imbottito, con schienale, destinato a più persone (sedute) o una sdraiata (io), collocato di solito lungo la parete del mio soggiorno davanti al televisore.

“Raccogliere l’esemplare. Precedenza assoluta. Assicurare ritorno organismo per analisi. Qualsiasi altra considerazione è secondaria Equipaggio sacrificabile”
Computer Madre

Se siete dentro la navicella Nostromo e un letale Xenomorfo si insinua dentro il vostro corpo o cerca di darvi la caccia per depositarci la sua prole, siete praticamente fottuti. Nello spazio, nessuno può sentirvi urlare. Iniziava cosi, nel 1979, “Alien” il miglior film horror di fantascienza di sempre; dando il via a una delle saghe fantascientifiche più belle e applaudite della cinematografia mondiale. Otto film suddivisi nella “Quadrilogia di Ripley”, i due spin-off crossover “Alien vs Predator” e i due prequel (Prometheus e Alien: Covenant), firmati da Ridley Scott (autore del primo “Alien” della saga). Ora, escludendo le due cagate di Alien che si azzuffa contro Predator e i due antefatti; vi parlerò solo ed esclusivamente della quadrilogia. Le prime geniali quattro pellicole. I quattro film che considero “Religione”. Quattro reliquie cinematografici degne di culto e ammirazione. Occhio che, nel caso qualcuno ancora non li abbia visti, vi spoilero la storia. Ahahahahah!!! Scherzo!!! Ecco a voi la “Quadrilogia”: 
Alien (1979) di Ridley Scott
Orrore e fantascienza in un'unica soluzione. Il primo film della saga, con protagonista il tenente Ellen Ripley, interpretato dalla superlativa Sigourney Weaver (bona cazz), è semplicemente geniale e fantastico. Sull’astronave Nostromo la tensione monta lentamente, fino alla conoscenza del parassita alieno più celebre del cinema. Lo xenomorfo si muove impalpabilmente tra suspense, silenzi e terrore. Una claustrofobica poesia, tenebrosa, decadente e inquietante. Un capolavoro assoluto del genere, anzi il capolavoro. Siete avvisati, una volta saliti a bordo, non potrete più scendere. Unico.
Aliens – Scontro Finale (1986) di James Cameron
Di solito i sequel, dopo un primo film dall’indiscusso successo di pubblico e critica, fanno cagare o quasi. Questa volta non succede. Cameron raccoglie l’eredità di Scott creando un sequel poderoso ed esplosivo degno del capostipite; facendo esattamente il contrario del suo predecessore. Sostituendo silenzi e tensione con marines spaziali, fucili grandi come persone e una miriade di xenomorfi al posto di uno solo. L’elemento di continuità resta sempre il tenente Ripley, sopravvissuta, deve tornare sul pianeta della precedente tragedia per affrontare le sue paure e la proliferazione dei mostri. Figata.
Alien3 (1992) di David Fincher
Ellen Ripley (sempre e comunque la Weaver, ma rasata e gnocca come non mai) questa volta approda su Fiorina “Fury” 161, un pianeta penitenziario lontano dalla terra. Portandosi dietro il solito visitatore inaspettato. E’ il capitolo meno tecnologico e più cupo della saga e nonostante sia additato di non essere all’altezza dei precedenti, io lo adoro. Una pellicola diversa rispetto alle altre, ma con lo stesso innegabile fascino e la stessa capacità di tenerti attaccato allo schermo. Macabro, elegante e punk allo stesso tempo, che trasuda cinismo fino all’inaspettato e sconvolgente finale. Bellissimo.
Alien: La Clonazione (1997) di Jean-Pierre Jeunet
Duecento anni dopo i fatti di Alien3 (ho detto i fatti, non vi ho sputtanato il finale), i medici della base spaziale Auriga, clonano Ellen Ripley, per recuperare dal suo grembo l’embrione dello xenomorfo. Le cose tanto per cambiare vanno a puttane; e il tenente dovrà ancora una volta riprendere la sua lotta per difendere il genere umano. Il film è una sorta di incubo chirurgico, liquidi, tessuti, placente e sangue avvolgono la vicenda. Un capitolo barocco, raffinato e spesso introspettivo che tocca in maniera geniale le tematiche della manipolazione genetica e delle intelligenze artificiali. Spettacolare.
...................e vissero tutti felici e contenti. Fine.

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