• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

lunedì 27 ottobre 2014

Bayou/Tortuosità

Il Bayou (dalla lingua Choctav bayouk, che significa “tortuosità”) è un ecosistema tipico del delta del Missisipi, in Louisiana.

Bastano poche immagini e qualche nota. Una cornice fantastica, lunatica ed evocativa, integrata dalla bellissima canzone “Far from any road”, degli Handsome Family. per capire che “True Detective” non è una serie tv come tante altre. Bastano poche immagini e qualche nota per entrare immediatamente nell’atmosfera ovattata della Louisiana. Bastano poche immagini e qualche nota per incollarti allo schermo e entrare in simbiosi col proprio divano. Per lo meno a me è bastato e come!!! Ho consumato le otto puntate di questa prima serie in maniera vorace, gustandomi ogni centimetro di pellicola, ogni piccolo particolare, ogni insignificante inquadratura. La costruzione cinematografica, la scrittura intensa e ricca di sfumature e le superbe interpretazioni dei due personaggi principali (Woody Harrison e Matthew Mc Conaughey) mi hanno trasportato in una terra grigia, piovosa e povera. Paludosa e primitiva.  Il Bayou della Louisiana (il vero e proprio terzo protagonista della serie). La storia, si sviluppa nell’arco di 17 anni, è una caccia ossessiva a un serial killer. La vicenda scorre su due piani temporali, che si avvinghiano intorno all’unica storia. dove i due detective, Martin Hart e Rust Cohle che avevano lavorato insieme a un caso nel 1995, vengono richiamati nel 2012 (dopo che si erano affarrati e non si parlano più da dieci anni) dalla squadra omicidi per ricostruire un caso che probabilmente non è ancora chiuso. “True Detective” non è il classico crime story, la vicenda del serial killer infatti è secondaria, il centro della storia sono le tormentate vite dei due protagonisti. Non sono portatori di lezioni o messaggi morali, non sono dei supereroi, sono due uomini che lottano contro i loro demoni, circondati dalla loro debolezze. Il male è sempre pronto a spuntare fuori in ogni minuto. I dialoghi sono fenomenali, sono vere e proprie riflessioni filosofiche che toccano argomenti come la vita, la morte, l’amore, la paura, la presenza (o l’assenza) di dio e l’inevitabilità della sofferenza. Cazzo è finita!!! Ascoltando la sigla finale, anche questa bellissima (“Young men dead” dei Black Angels), il mio unico pensiero era: “noooooooo e ora che cazzo guardo, ne voglio ancora e ancora”. Sarà impossibile!!! Perche se ci sarà una seconda stagione, sarà con altri personaggi e in un altro fottuto posto. Che altro aggiungere: “Andate in Louisiana, è proprio un bel posto dove vivere”.

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