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mercoledì 23 aprile 2014

Ma come fanno i marinai?

“Il vaso conferisce una forma al vuoto e la musica al silenzio” Georges Braque, Quaderni, 1917/47

“Laggiù nel paese dei tropici dove il sole è più sole che qua…” Era il 1979 quando Lucio Dalla  e Francesco De Gregori decisero di incrociare le loro strade in modo speciale. Creando un evento che avrebbe segnato in maniera indelebile la storia della musica italiana. Creando un tour che avrebbe rivoluzionato la concezione di fare musica dal vivo. “Banana Republic” portò per la prima volta la musica cantautorale negli stadi. Fu un successo clamoroso. L’idea venne a De Gregori dopo un’esibizione a Roma con Dalla in seguito all’incisione di “Come fanno i marinai”. Il tour comprendeva 28 brani scelti con cura da entrambi i repertori, oltre ad alcune cover come “Banana Republic” di Jimmy Buffet, tradotta da De Gregori, e “Un gelato al limon” di Paolo Conte. Potrei continuare a raccontarvi che entrambi avevano la propria band, che cantavano tutte le canzoni in duetto, tranne “Piazza Grande” per Dalla e “Buffalo Bill” e “Santa Lucia” per De Gregori. E continuare con informazioni che comunque troverete più specifiche e dettagliate nel web. Vi sto parlando di questa avventura perché, da tutto ciò, nacque un bellissimo film documentario, ma soprattutto un album. Uno dei miei preferiti. Un album magico e unico, dove è possibile ritrovare sonorità e sensazioni speciali. “ti attraversano la notte a piedi per truffare la malinconia…” Un album che in questo periodo mi sta accompagnando, mi sta rapendo, mi sta illuminando. Lo metto su la mattina sotto la doccia, nei lunghi pomeriggi tristi e nelle cupe serate di lettura. Sabato notte verso le tre del mattino, seduto su un marciapiede sotto casa, me lo sono pure canticchiato (la sbornia non c’entra). “e spendono più di una lacrima tra un bicchiere di vino e di rum” Dieci canzoni travolgenti e appassionate. Mi ritrovo in quei testi, vivo quelle situazioni. Eeeeeeesagerato!!! Direte voi… La musica è un favoloso stupefacente e le parole hanno potere. Insieme riempiono qualcosa, occupano uno spazio evidentemente libero. “ballo anch’io se balli tu…”  Non si tratta di un semplice disco live, ascoltare “Banana Republic” è come salpare per un piccolo viaggio introspettivo, è affrontare un emozione. La musica è il miglior mezzo per sopportare il tempo, e come diceva Nietzsche, senza di essa la vita sarebbe un errore. Poi come facciano i marinai ancora lo devo scoprire….  

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