• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

martedì 19 novembre 2013

Searching for Sugar Man

E’ venerdì sera e non ho proprio voglia di fare un cazzo. Il tempo fuori fa schifo. Ho un ottima cena da consumare e il divano reclama la mia presenza, visto che è da un po’ che lo trascuro. Accendo la tv, concludere la serata con un bel film è la cosa migliore. Vediamo un po’ che cavolo trasmettono!!! Una commedia del cazzo, una cagata pazzesca (Fantozzi docet), un film già visto, un noioso dramma e un documentario, vincitore dell’Oscar 2013, la storia di un musicista. Ma si dai!!! Male che vada cambio canale!!! …. La storia ha inizio negli anni ’70 a Detroit. E’ una storia che parla di musica, di ribellione, di morte e rinascita. E’ una storia poetica e avvincente. E’ una storia rimasta sepolta per molto tempo, sconosciuta persino al suo ignaro protagonista. E’ la storia di Sixto Rodriguez…. Chi cazzo è Sixto Rodriguez? BOH!!!... Sixto nasce a Detroit il 10 luglio del 1942 da un immigrato messicano e una nativa americana, viene chiamato così perché è semplicemente il sesto figlio (che fantasia). Cresce e vive nei bassifondi della sua città alternando la vita da operaio semi-barbone a quella del musicista squattrinato. Nel 1970  la Sussex lo mette sotto contratto e pubblica il suo primo album “Cold Fact” a cui segue nel 1971 “Coming from reality”. In quegli anni negli stati uniti l’offerta musicale è memorabile sia per quantità che per qualità. Una stagione talmente aurea da costare l’anonimato a numerosi talenti. Due dischi coincisi con altrettanti insuccessi. Rodriguez svanisce inesorabilmente nell’ombra. Casualmente il suo primo disco arriva, grazie a una ragazza americana, in Sudafrica e a partire dalla metà degli anni ’70, sempre a sua insaputa, diventa la voce della lotta contro l’Apartheid. I suoi testi spregiudicati, le tematiche sociali e la poetica libertaria danno la spinta alla ribellione. Ne nasce un culto così diffuso e duraturo da spingere un appassionato e un giornalista a indagare approfonditamente su “Sugar Man”, la leggenda di una vita dannata e la sua scomparsa alimentata, da voci di un suicidio grottesco, tutto in stile rock & roll. Tuttavia Rodriguez rimane ignaro della sua fama fino al 1996, quando sua figlia si imbatte per caso in un sito web a lui dedicato. La sua storia, così carica di curiosità e sfortunate vicissitudini diventa un caso giornalistico prima e poi un documentario da Oscar (un premio veramente meritato, ottima fotografia e spettacolare colonna sonora). Una splendida Odissea di un rappresentante della lower-class attraverso l’oceano e le correnti del tempo. Incredibile e commovente sono gli aggettivi che userei per descrivere al meglio la storia di un cantautore, me compreso, di cui non si sapeva niente. Sugar man è tornato!!! 

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