Finalmente piove e fa freddo. Finalmente “Confort food”. Finalmente quel
senso di benessere emotivo. Finalmente ricette semplici che scaldano il corpo e
avvolgono dolcemente anche la mente dal sapore un po’ nostalgico. Finalmente
oggi mi preparo la pasta e fagioli. Aaaahhhh!!! Dovrei avere tutto. Soffrittino
di sedano, carota e cipolla (io ho messo anche un peperoncino), azz dovrei
avere tutto una minchia, ci vorrebbe del lardo o un pezzo di guanciale con la
cotica (per dirla alla romana), vabbè faccio senza. Quando la cipolla inizia ad
ammorbidire e imbiondirsi, aggiungo i fagioli (un pacco intero 450 gr.
surgelati), un minuto di rosolata e vai con abbondante acqua, tre cucchiai di
passata di pomodoro e sale. Quando inizia a bollire abbasso la fiamma al minimo
e lascio andare per 45/50 minuti. A scanso di equivoci assaggiate fagioli e
verdure, quando saranno cotti o quasi aggiungete la pasta. Quella che volete
anche tipi diversi, io ditalini e pappardelle all’uovo fracassate di brutto a
mano. Quando la pasta sarà cotta per bene spegnete e lasciate riposare. A
pranzo era buonissima ma a cena era spettacolare!!!
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella, i Litfiba ………. To be continued
domenica 7 dicembre 2025
C O N F O R T F O O D
martedì 2 dicembre 2025
La notte
….. Se il giorno posso non pensarti, la notte maledico te, e quando
infine spunta l’alba, c’è solo vuoto intorno a me …..la notte tu mi appari
immensa, invano tento di afferrarti, ma ti diverti a tormentarmi, la notte tu
mi fai impazzir ….. la notte, mi fai impazzir, mi fai impazzir ….. e la tua
voce fende il buio, dove cercarti non lo so, ti vedo e torna la speranza, ti
voglio tanto bene ancor ….. per un istante riappari, mi chiami e mi tendi le
mani, ma il mio sangue si fa ghiaccio, quando ridendo ti allontani ….. la
notte, mi fai impazzir, mi fai impazzir …..il giorno splende in piena pace, e
la tua immagine scompare, fallace tu ritrovi l’altro, quell’altro che mi fa
impazzir ….. la notte, mi fai impazzir, mi fai impazzir ….. la notte, mi fai
impazzir, mi fai impazzir.
Salvatore
Adamo - 1965
Leva calcistica del '68
Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di
pallone, e terra e polvere che tira vento, e poi magari piove. Nino cammina che
sembra un uomo, con le scarpette di gomma dura, dodici anni e il cuore pieno di
paura. Ma Nino non aver paura, di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da
questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal
coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia. E chissà quanti ne hai visti e quanti
ne vedrai, giocatori tristi che non hanno vinto mai, e hanno appeso le scarpe a
qualche tipo di muro e adesso ridono dentro ai bar, e sono innamorati da 10
anni con una donna che non hanno amato mai. Chissà quanti ne hai veduti, chissà
quanti ne vedrai. Nino capì fin dal primo momento, l’allenatore sembrava
contento, e allora mise il cuore dentro alle scarpe e corse più veloce del
vento. Prese un pallone che sembrava stregato, accanto al piede rimaneva
incollato, entrò nell’area tiro senza guardare e il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura, di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi
particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio,
dall’altruismo, dalla fantasia. Il ragazzo si farà anche se ha le spalle
strette, Quest’altranno giocherà con la maglia numero sette.


