Avevo sei anni o poco
più la prima volta che sentii parlare di Diego Armando Maradona. Ne avevo otto
durante il mundial dell’82. Dieci esatti quando arrivò a napoli. Dopo i barrios
argentini, le ramblas catalane, i quartieri spagnoli partenopei ora anche a montelepre
riecheggiava il suo nome. Diego, Diego, Diego!!! Incuranti delle intemperie,
dei campi da gioco improvvisati, della forme irregolari dei palloni i ragazzini
di mezzo mondo rotolavano, sudavano, correvano tra scatti e scarti ispirandosi
al Dio ribelle delle forme sferiche…. All’inizio la passione per Diego era
prettamente calcistica, guardavo Maradona giocare e apprezzavo solo i suoi
movimenti in campo, la sua classe cristallina, i tocchi magici, le finte, i
dribbling e le punizioni mi lasciavano ogni volta estasiato. Solo in seguito
iniziai a capire chi era veramente Maradona. Non solo magnifico giocatore, ma
icona del suo tempo. Nessuno prima di lui era mai stato così idolatrato,
nessuno mai riuscirà a toccare quei livelli di fama. Protagonista di
innumerevoli canzoni, ballate, fumetti. Lo hanno dipinto sui muri di tutto il
mondo, gli hanno dedicato film, monete, francobolli, hanno creato una chiesa in
suo onore perché lui era il più forte del mondo e boh. Oggi probabilmente non
avrebbe prezzo e quasi sicuramente neanche una squadra dove giocare. Troppo
politico, troppo scomodo, troppo anarchico per questo calcio moderno
condizionato solo dall’eccesso di soldi e dalle tv. Maradona era difficile da
imbrigliare ai suoi tempi figuriamoci in questo calcio, non aveva padroni, per
lui contava solo il pubblico che pagava il biglietto… Genio e sregolatezza, non
solo paradisiaco giocatore ma anche diabolico uomo. Tutti ricordano le sue
cadute, il Maradona tossico, quello amico del clan giuliano, le fucilate ai
giornalisti, l’arresto e i ricoveri. Capace però ancora una volta di rinascere
e ripartire dal fondo, come fece agli inizi, quando spiccò il volo partendo dal problematico quartiere della
Boca. Amico fraterno di Fidel Castro e Hugo Chàvez, col tatuaggio del Che, con
le sue esternazioni contro i generali della dittatura e i padroni del mondo,
Diego è diventato il paladino dei campesinos, il portavoce delle minoranze e
degli abitanti dei quartieri popolari, disseminati ovunque. Essere contro i potenti, i soprusi e le ingiustizie sociali significa essere
Maradona.
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
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