Immaginata una
giornata calda e soleggiata. Immaginate
di averla passata per tutto il tempo al lavoro, oppure studiando, oppure non
facendo assolutamente un cazzo, ma ogni tanto avete buttato l’occhio alla
finestra con la voglia di andare in giro. Immaginate di uscire. Immaginate di
passare casualmente davanti al vostro bar preferito. Immaginate di dare un
occhiata dentro e trovarci quella ragazza che tanto vi piace, oppure il vostro
migliore amico, oppure semplicemente il vostro oste preferito, oppure ancora
meglio il bar è pieno di gente. Immaginate di entrare, e sentirvi a casa, tutti
sanno il vostro nome, la luce soffusa vi accoglie all’interno e i problemi
della giornata iniziano a svanire. Immaginate che in quel bar ci sia la vostra
birra preferita alla spina. Immaginate di ordinarne una. Immaginate il barista
che la spilla con cura e la poggia sul bancone. Immaginate il bicchiere, si
appanna immediatamente, è freschissima, la schiuma è al giusto livello, proprio
come piace a voi. Immaginate il primo sorso. Immaginate di godere e lasciarvi
andare, questo è il momento che attendevate e avete desiderato tutto il giorno,
lo mandate giù con avidità, è l’inizio. Immaginate il secondo sorso, il terzo e
cosi via. Immaginate di fare il cazzone con tutte le trifole che entrano al
bar, perché quella che vi piace non vi caga nemmeno. Immaginate le stronzate
dette al bancone con i vostri amici. Immaginate che la serata sia divertente e
voi che vi sentite in gran forma. Immaginate che la birra inizi a fare effetto,
il vostro corpo inizia a muoversi sciolto, riuscite anche a parlare una lingua
straniera. Immaginate gli insulti al barista perché vi sgrida ogni volta che fate
partire un coro. Immaginate che “stasera
mi sbronzo di brutto e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane”. Immaginate che dove c’è birra, c’è sempre una
storia da raccontare il giorno dopo. Basta immaginare, non so voi, ma io ora
esco e me ne bevo una (si fa per dire) …..a
presto.
“La
birra è la prova che dio ci ama e vuole che siamo felici”
Benjamin Franklin
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