“ ….. ma un’altra grande forza
spiegava allora le sue ali, perole che dicevano: gli uomini son tutti uguali. E
contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via, la bomba proletaria e illuminava
l’aria la fiaccola dell’anarchia, la fiaccola dell’anarchia, la fiaccola
dell’anarchia …..”
[…..] e riflettuto sul mondo grazie al trattato “La morale Anarchica” di
Alekseevic Kropotkin […..] Devo essere sincero, non ero troppo convinto di
scrivere un post su questo tipo di lettura. Visto che “La Morale Anarchica” di
Petr Alekseevic Kropotkin, non è il classico romanzo di cui parlo e scrivo. Non
è una di quelle letture che finisci per amare e non vorresti che finissero mai.
Non parlerò troppo e spero di riuscire a spiegarvi in poche righe. Questo è un
fottuto trattato di filosofia politica,
che lascia ben poco spazio alla spensieratezza, alla fantasia e alla
divagazione pura. Premetto che sono sempre stato affascinato dall’ideale
anarchico e il pensiero di leggerlo l’avevo da un bel po’. Quando ho trovato
l’e-book per pochi euro, non ho resistito. Acquista con un click!!! Fatto!!!
Ecco come, questa estate, mi sono finalmente deciso ad affrontare una simile
lettura. Impegnativa, difficile da leggere e da spiegare. Perché l’anarchia è
molto più complessa di quanto generalmente si affermi frettolosamente nei
discorsi da bar. In questo libretto (sono veramente poche pagine) Kropotkin,
propone l’idea di una società libera, solidale e egualitaria, grazie alla
sovversione e alla disubbidienza contro ogni autorità politica e religiosa. Le
celebri parole “Dichiarandoci anarchici
proclamiamo innanzitutto di rinunciare a trattare gli altri come non vorremo
essere trattati noi da loro, di non tollerare più la diseguaglianza che
permetterebbe ad alcuni di esercitare la propria forza, astuzia o abilità in
maniera odiosa” sono il cardine su cui si basa tutto il pamphlet. Una
morale basata sul rispetto della natura umana, libera da imposizioni e
restrizioni in nome della reciprocità tra ogni singolo uomo. Libertà
individuale, autogoverno e solidarietà umana contro capitalismo, strutture
sociali autoritarie e imposte. Scritto nel 1890 è un’opera fondamentale per
comprendere l’anarchia e il suo sviluppo; dato che, la lotta di classe, le
ingiustizie, i soprusi e i governi autoritari continuano a non passare mai di
moda, porco dio!!! La vera anarchia non ammette la violenza, è pur vero che
significa società senza autorità, ma ne professa una, dove la ragione è l’unico
governo legittimo. Non è una favola, ma una testarda constatazione del fatto
che le nostre vite non possono essere affidate a re, preti, governi, politici e
generali. Una dottrina teorizzata in cui organizzarsi liberamente senza
l’imposizione di autorità è alla base. Ma, visto come va il mondo in questi
tempi, “né dio, né padroni” purtroppo
rimane un discorso utopistico. Mi fermo qui perchè mi sto agitando. E’ un
attimo. Voglia di bestemmiare!!! **** *** ******** ******!!! Ahahahahah!!!
p.s. israele merda, ci sta sempre bene
Francesco Guccini - La Locomotiva, 1972
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