Uno dei primi post scritti quando ho deciso di riprendere con questo
blog, raccontava di un mio progetto artistico e della creazione di diverse tele
a tema, dal titolo “Eyes”. Di queste 12 tele ho parlato molto in generale,
soffermandomi poco su l’aspetto singolo di ogni lavoro. Tuttavia ne esiste una,
per cui vale la pena, affrontare un discorso più specifico. Sto parlando dell’ultima
realizzata, la dodicesima. Titolo: “Palestina” (canzone dei CCCP del 1982). I
colori usati sono il rosso, il verde, il bianco e il nero, e ovviamente si
tratta di un occhio stilizzato, così come tutti gli altri, ma guardandolo
ricorda la sezione di un’anguria. Perché? Quale mistero si cela dietro i colori
della bandiera Palestinese e l’anguria. Le cause sono grafiche, storiche e
ovviamente politiche. Tutto ebbe inizio dopo la guerra del 1967 (quella dei 6
giorni). Durante quei giorni i nazisti israeliani, oltre che occupare
illegalmente molti territori (Gerusalemme est, la cis-Giordania e la striscia
di Gaza) proebirono l’esposizione della bandiera dello stato palestinese.
Qualsiasi fosse il contesto o la situazione era vietato esporre quella
bandiera. L’utilizzo dell’anguria in sua sostituzione è un atto che esiste da
decenni come forma di resistenza e rappresentazione. L’anguria è diventata un
simbolo di speranza, di sostegno, di protesta e resistenza. Oggi l’anguria è
diventato un simbolo per tutti coloro che vogliono diffondere consapevolezza e
verità. Una semplice fetta d’anguria può aiutare a mantenere vivo un movimento,
un popolo e una resistenza. E anche se i palestinesti non hanno uno stato
riconosciuto (qui potrei aprire mille discorsi, ma scadrei nell’antisemitismo),
sono una nazione con la loro bandiera che afferma la loro esistenza. SEMPRE
PALESTINA LIBERA.
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"Palestina" tempera acrilica su tela 50x50 cm |
Ho l'onore di avere questa Tela....
RispondiEliminaCompagno N.