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lunedì 20 gennaio 2025

Fast & Furious

 “Vivo la mia vita a un quarto di miglia alla volta, non m’importa di nient’altro …… per quei 10 secondi sono libero.” Dominic Toretto/Vin Diesel ”Fast and Furious – 2001”
 

Ho iniziato questo post con l’idea di parlarivi di Crhistopher Nolan, e dei suoi film geniali, anche se i Batman mmmhhh!!!, non saprei.  Mi stavo ficcando in un ginepraio. Un post troppo radical chic e celebrativo su film impegnati, sulla bravura del regista, sulle sceneggiature da oscar, ecc… ecc…. Un lavoro da critico cinematografico che va ben oltre le mie competenze di cinefilo da divano. Quindi di Nolan continuerò a parlarne solo con Porquè ubriachi al bancone del Piccolo. Comunque mentre scrivevo del “genio” di Nolan, cancellando e riscrivendo, rileggendo e cancellando; a un certo punto c’è finito in mezzo “Fsst & Furious” e la sua intera saga. Tac!!! Non ho più pensato ad altro. Ecco lo “spleen”, l’illuminazione. Ho nuovamente cancellato tutto quello che avevo scritto e ….. Che ne dite? Meglio? Direi proprio di si. Auto truccate e belle donne, ora mi sento a mio agio. Era il 2001. Pensavo che i miei 27 anni fossero già tanti. C’era ancora il FestivalBar, la Torres giocava in C1 (tanto per cambiare), ascoltavo come sempre i CCCP, i cellulari della Nokia spopolavano e si andava in videoteca per noleggiare un blockbuster abbastanza recente. Altri tempi, non so se meglio o peggio, direi diversi. Comunque proprio in quell’anno nasceva, un pò in sordina, la saga di “Fast & Furious”. Non andai di certo al cinema per vedere la prima pellicola, non andai neanche per la seconda e cosi via. Ho guardato tutti i film sdraiato comodamente sul divano. La prima volta è stata, una di quelle visioni che affronti svogliato un sabato sera, con l’hangover del venerdi, per arrivare all’ora della nanna senza usare troppo il cervello. Devo dire che fu veramente una sorpresa, un brusco risveglio, perché detto tra noi i tamarri, le auto truccate, le risse, gli inseguimenti con esplosioni piacciono a tutti i maschietti. Da allora sono passati più di vent’anni, dieci film che con lo spinoff arrivano a undici. Una storia, una famiglia e la celebrazione del mondo cool delle corse clandestine. Chi almeno una volta nella vita non ha sognato  un’avventura a bordo di una Dogde Charger del 1970? I film nel corso di queste due decadi si sono evoluti, un ventennio in cui la famiglia disfunzionale e allargata di Dominic Toretto è passata da sparatorie e inseguimenti ad avere una coscienza sociale, anti capitalistica e green (ma forse l’avevano già nei primi episodi). Dei moderni Robin Hood, poco interessati al proprio tornaconto e determinati nell’ostacolare malvagie organizzazioni governative e/o criminali: ovviamente senza mai smettere di truccare esageratamente motori al ritmo di musica Rap, “un quarto di miglia alla volta”, tra fratellanza, rispetto e libertà. Non esistono vie di mezzo, questi films piacciono tantissimo o no. Io sono tra quelli che li adorano, quelli a cui non piacciono o non li hanno ancora visti o si vergognano nel dirlo; perché fa più figo spaccarsi i coglioni per 3 ore con un film di Truffaut che guardare botte da orbi stile trash!!!

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