C’eravamo lasciati
alla fine del 1793, in una Stoccolma torbida, decadente e sfinita dalla fame.
Un terribile caso di omicidio si era risolto e le vite dei protagonisti
volgevano (quasi tutte), anche se in maniera flebile, verso un futuro
sopportabile. Insomma l’anno del terrore (1793) sembrava quasi scomparisse nelle
ultime righe del primo romanzo. Così pareva. Ma nel mondo creato da Niklas Natt
Och Dag, niente è scontato e nel 1794 (secondo romanzo della Trilogia) tutto
precipita in atmosfere ancora più dark e inaspettate. In una Stoccolma sempre
più sbiadita, una donna muore il giorno delle sue nozze. Voci e superstizioni
corrono incontrollate. Tra chi accusa la follia del marito e chi evoca un
terribile branco di lupi, l’unica persona che sembra conoscere la verità è la
madre della sposa; ma ovviamente nessuno le crede. L’unica speranza è
rivolgersi a un uomo dalla pessima reputazione, con un braccio solo e una forza
eccezionale, Mickel Cardell. Ex soldato ancora scosso dalla morte dell’amico
Cecil Winge (ricordate 1793?). Ahahahahah!!! Basta non dico altro. La vicenda è
fighissima, i colpi di scena non mancano
e l’orrendo omicidio è solo un punto di partenza, un escamotage per
analizzare e raccontare la perversità dell’animo umano. Entrambi i romanzi,
sono tessuti e costruiti nella stessa maniera. Gli incubi, le paure, i sogni di
riscatto e cupi presagi tengono perfettamente insieme la storia. Quando inizi a
leggere non riesci a smettere. Ho macinato voracemente le pagine, quasi
ipnotizzato. Non c’è niente da fare sono attratto dalla profondità del male e
dalle sue innumerevoli sfaccettature, ma mi piacciono i lieti fine.
Ahahahahah!!! Bipolare!!! Che altro dire. Ora aspettiamo il terzo libro della
trilogia e la conclusione di questa vicenda.
Cosa succederà ad Anna (chi cazzo è Anna) ….. Ahahahahahah (risata
malvagia).
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
domenica 23 gennaio 2022
1794 (secondo libro)
"All'ingresso , mi ritrovai di fronte a una targa su cui erano incise delle specie di versi e me ne rimasero impressi alcuni: "di una meschina ambizione, di un amore infelice sono il frutto gli abitanti di questa casa: esamina la tua coscienza, o tu che leggi!"
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