Strana, insolita e
decisamente diversa dal solito. Questa seconda serie di “True Detective” mi ha
completamente spiazzato. Totalmente diversa dalla prima, piena di aspettative,
inizialmente mi ha fatto arricciare il naso, slavo poi travolgermi e rendermi
dipendente. Sono stato tirato dentro con tutte le scarpe un poco alla volta,
fotogramma dopo fotogramma, scena dopo scena. Perché anche questa seconda
stagione, dopo la fantastica prima serie, è un capolavoro assoluto. Questo
“True Detective” è un noir complesso e sofisticato, ambientato perfettamente
nei dintorni di Los Angeles tra corruzione politica, malavita, degrado,
sparatorie e sanguinosi omicidi. Intrighi, tradimenti, conversioni garantiscono
la giusta suspense. La storia che apre con un omicidio ruota in realtà attorno
alle complicate vite dei suoi personaggi. Nessuno banale o già visto. Dalla
poliziotta Antigone Bezzerides (Rachel Mc Adams) all’elegantissimo e altissimo
boss Frank Semyon (Vincent Vaughn), dal poliziotto in caduta libera Ray Valcoro
(Collin Farrell) abbandonato dalla moglie e con un figlioletto obeso,
all’eroe di guerra Paul Woodrogh (Taylor
Kitsch) confuso tra passato e omosessualità. Ognuno di questi personaggi ha
problemi d’identità, problemi col passato e soprattutto col destino. Nessuno è
totalmente innocente o totalmente colpevole si aggirano in un mondo terribile,
un inferno in terra, in cui giustizia e vendetta hanno la stessa faccia, e in
cui le persone sopravivvono, non vivono. Lo sceneggiatore punta tutto su di
loro, a nessuno frega niente di sapere chi è l’assassino di Ben Caspere (il
colpevole si vede si e no 5 minuti in tutta la serie), interessa sapere che
strada prenderanno le traiettorie dei personaggi, come si intrecceranno e la
fine che faranno. Il finale è drammatico, sconvolgente e come tutti i noir
inaspettato. Mi mancheranno i monologhi morbosi e serrati. Mi mancherà
l’avvolgente fotografia. Mi mancherà la meravigliosa canzone (Nevermind) di
Leonard Cohen che apre ogni puntata con strofe sempre diverse. Mi mancherà la
suadente voce di Lera Lynn disseminata malinconicamente ovunque in ogni
episodio. Mi mancherà “True Detective”.
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
mercoledì 30 settembre 2015
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Condivido le tue riflessioni: stagione diversamente magnifica con dialoghi così densi da invitarti a riguardarla per apprezzarne ogni minima sfumatura. Colonna sonora stupenda che dà il meglio nella quinta puntata con la favolosa "Give Me" di Vincent & Mr. Green
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