Fine: s.f. [fi-ne] sostantivo
· Punto estremo, nello spazio e nel
tempo, in cui qlco termina: f. di una
strada. F. della scuola. Con ellissi della prop. In espressioni
cristallizzate: a f. mese, saldi di f.
stagione. Porre f. a qlco, fare cessare – senza f., continuativamente – in
fin di vita, in punto di morte – fare una brutta f., avere un esito tragico,
negativo.
·
Cessazione
definitiva di qlco; caduta, crollo: la f.
di qualcosa
·
Frase
finale di qlco; epilogo, conclusione; la
f. del romanzo è triste, condurre a buon f.
· Ciò a cui si tende, si mira; scopo,
intento: f. onesto, fare qlco a f. di
bene, avere un secondo f., il regolamento è stato modificato al f. di snellire
le procedure.
Inizio: s.m. [i-ni-zio]
· Momento e atto con cui qlco comincia:
i. dell’anno scolastico. Da principio
sul nascere: all’i. è andato tutto bene.
·
Prima
parte o fase di qlco: il romanzo ha un i.
accattivante.
· Periodo iniziale; origini, albori: gli i. del Rinascimento.
Orto: s.m. [or-to]
· Piccolo appezzamento di terreno,
spesso recintato da un muro e da una siepe, coltivato a ortaggi, fiori e alberi
da frutto.
· Orto botanico: terreno in cui son
coltivate numerose quantità di piante a scopo di studio o di ricerca.
Mi ha tolto il fiato
fin da subito. Spesso il sonno. Energia, passione, pazienza e un fegato
rimanendo aggrappato a uno splendido pensiero. Un tempo tormentato, complicato
e difficile, ma anche bello e speciale. Cieli limpidi che improvvisamente si
oscuravano. Temporali paurosi che rischiarivano con un sorprendente arcobaleno.
Molto altro. Tanto altro. Rimane uno stomaco dolorante e paurosamente attorcigliato. Fine.
Inizio. Per una cosa che muore un’altra nasce, come il mio “supermegafantastico
orto”. Altro che km 0, qui si parla di allungare una mano dalla finestra di casa, e boh!!! Da tempo mi frullava in testa l’idea di crearlo. Finalmente con un po’ di
impegno e dedizione sono riuscito a realizzarlo. Un’esperienza affascinante e
stimolante. Immergere le mani nella terra umida è un piccolo viaggio
sensoriale, un ritorno all’infanzia. La testa si libera da assilli e pensieri
ingombranti, lasciando spazio solo alla tranquillità. Partire da un seme, veder
germinare e nascere una piantina è emozionante. Una piccola avvincente
avventura zen nel complicato mondo della botanica. Zucchine, pomodori, fragole
e peperoncino di Cayenna sono finalmente spuntati sul mio terrazzo, con la
forza e l’energia della natura che cresce. Sono ancora delicate e fragili. La
nefasta idea di un acquazzone distruttivo si contrappone a quella solare di un
pasto cucinato con i frutti del mio orto. Non vedo l’ora che accada. Ogni
giorno le innaffio, le curo, le coccolo come fossero dei figli delicati e
cagionevoli di salute. Ogni giorno ricambiano crescendo un millimetro alla
volta. Dai cazzo, dai, crescete!!! Poi anche loro moriranno, anche loro
arriveranno a una fine. Sono le poetiche leggi della natura, crudeli e
necessarie. Antoine Laurent de Lavoisier diceva che in natura nulla si crea,
nulla si distrugge, tutto si trasforma. Parafrasando questa affermazione
potremo dire che “nulla nasce, nulla
muore, tutto esiste, da sempre e per sempre”. Chissà se vale anche per le
persone!!!
Guarda che precisione! Con tanto di etichette per ogni vaso...
RispondiEliminaQuando ti ci metti sei proprio un secchione!
E comunque è arrivata la primavera, attendo un invito in terrazza. Tu ai fornelli. Noi portiamo da bere (ed anche la prole :-) )
RispondiEliminaComà ci sto pensando da un bel pò a una cenatta tra compari!!! che sia la volta buona?
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