Un dialogo musicale
con l’aldilà. Una camminata sonora piena di un suono senza tempo. Un omaggio a
Richard Wrigth. Questo è “The Endless River” l’ultimo sorprendente album dei
Pink Floyd, uscito a vent’anni da “The Division Bell”. Nonostante siano passati
così tanti anni, l’ultima creazione di casa Gilmour, si potrebbe definire
un’appendice dell’album che lo ha preceduto. Per chi non lo sapesse, durante le
sessioni dell’album del 1994, ai Pink Floyd accarezzò l’idea di pubblicare un
doppio album, da una parte le canzoni e dall’altra lo strumentale. Il progetto
fu abbandonato e per vent’anni quelle registrazioni sono state custodite
gelosamente nella cameretta di Gilmour. Più di venti ore di registrazioni che
le sapienti mani dei Pink & Co. hanno sistemato, riarrangiandole,
risuonandole e unendole a nuove performance, fino ad arrivare a cinquanta
minuti di assoluta sperimentazione furibonda. L’album comprende diciotto
canzoni divise in quattro sezioni. Una vera e propria “suite” musicale, dove dominano le pionieristiche tastiere di Rick
Wright alternate alle prepotenti intromissioni della chitarra di Gilmour. Una
conversazione straordinaria con l’indimenticato tastierista morto nel 2008. Il
clima di fondo è una grande malinconia e rappresenta senza dubbio la vera
essenza dei Pink Floyd. Nonostante sia un album strumentale (c’è solo una
canzone cantata) non è un album ambient, non è un disco di sottofondo, non è un
quadro o una tappezzeria, “The Endless River” non funziona così. Ogni nota dei
Pink Floyd sembra scolpita e pensata, è li perché è necessaria. Ho ascoltato
l’album voracemente, col fiato sospeso, aspettando dove sarebbero andati a
finire. Sogno e incubo, come sempre si uniscono e si dissolvono insieme. Un
uomo rema in un fiume di nuvole. Un altro psichedelico straordinario viaggio.
L’ultimo per Richard e le sue tastiere.
- Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued
lunedì 17 novembre 2014
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