“Due note e il ritornello era già nella pelle di quei due il
corpo di lei mandava vampate africane, lui sembrava un coccodrillo”…….. !!!! Come avrete intuito da questo piccolo
preambolo tratto dalla canzone “Boogie” di Paolo Conte, oggi vi parlerò di Jazz.
Vi parlerò di un libro letto questa estate. Un libro che mi è entrato sotto
pelle, che mi ha tenuto sveglio e che mi farebbe piacere consigliarvi. Un libro
di sicura compagnia, specialmente nelle giornate autunnali ormai alle porte. “Natura
morta con custodia di sax” di Geoff Dyer è uno di quei libri speciali, una vera
e propria gemma letteraria. Partendo da una foto, dove sono immortalati alcuni
maestri del jazz, costruisce una serie di ritratti su otto dei maggiori
esponenti del jazz eroico…..”nonostante
colga un attimo infinitesimale nella realtà, ha una durata percettiva che si
estende per parecchi secondi,sia al di qua sia al di là del momento congelato
dallo scatto,fino a includere ciò che è appena successo e ciò che sta per
succedere […] le buone fotografie vanno dunque ascoltate non soltanto guardate
[…] Cosi attraverso la foto di Carol Reiff che ritrae Chet Baker sulla scana
del Birdland, arriviamo a sentire non solo il suono dei musicisti pigiati sul
piccolo palco racchiuso dell’inquadratura, bensì pure il brusio di sottofondo
del locale e il tintinnio dei bicchieri”….. Otto fantastici assolo, otto
raffinati ricami, otto fantastiche storie, le più belle che si possano
ascoltare o leggere sul mondo del jazz, storie a cavallo tra leggenda e verità.
Narrazioni epiche di periodi che appaiono tanto lontani e si spandono nello
spazio di un locale fumoso o nella stanza di un hotel da quattro soldi. Sono
storie turbolente e maledette, spaccati di vita racchiusi nell’alone misterioso
dei ricordi sfumati, che grazie all’autore prendono nuova vita permettendoci di
vedere la sofferenza, la solitudine e le tragedie di vite vissute sempre sull’orlo
del precipizio…… Durante un viaggio on
the road per raggiungere il locale di un concerto Duke Ellington ha l’idea
di dedicare una delle sue celebri suitè ad alcuni musicisti jazz a lui
contemporanei. A partire dalla tormentata storia tra “The President” (Lester
Young) e “Lady” (Billie Holidat) consumata tra alcool e depressione…(”il sound di Leaster era tenue e pigro […] la
sua musica era una stola posata sulle spalle nude, senza peso”)… o l’esistenza
dei silenzi infiniti del pianista Thelonious Monk chiuso tra le sue note e le
anguste pareti della sua cucina… (“Buona
parte del jazz sta nell’illusione e nella spontaneità e Monk suonava il piano
come se non ne avesse mai visto uno prima”)… Passando per “Bubo” (Bud Powwell)
e la sua folle esuberanza, finita in tragedia… (“La musica non ti ha preso niente. E’ stata la vita a fare man bassa.
La musica è quel che hai avuto in cambio, ma non era abbastanza neppure
lontanamente”)… e l’esistenza vagabonda e cosmopolita di “Big Ben” (Ben
Webster) il gigante buono…(”interpretava
le ballads cosi lentamente che si avvertiva il gravare del tempo su di lui. In
un certo senso più era lento meglio era: aveva vissuto tanto e troppe reano le
cose che doveva far entrare in ogni nota”). Fino ad arrivare a all’ira
creativa di Mingus passato da una forza dirompente a morire paralizzato… (“Quando usava l’archetto, il suono del
contrabasso era come il mormori odi migliaia di fedeli raccolti dentro a una
chiesa”)…e quel tossico disgraziato di “White Marcissus” (Chet Baker) e il
suo irritante distacco… (“Chet non
metteva nulla si se nella sua musica, ed era questo a darle il suo pathos. La
musica si sentiva abbandonata da lui”)… Concludendo col quel galeotto
recidivo di Art Pepper (“Ogni sua nota
tende verso la consolazione del blues e anche le frasi più semplici ti prendono
al cuore come un grande requiem. Lui lo sa, ed è quasi certo di una cosa che ha
rimuginato, sospettato e sperato per molto tempo. No il suo talento no l’ha sprecato
rovinandosi a quel modo perché, come artista, la debolezza gli era necessaria;
nella sua musica era un principio di forza”)… Ora mi è venuta voglia di
ascoltare un po’ di musica. Buona lettura…..”era
un mondo adulto, si sbagliava da professionisti”….
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
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Ah che figata! Me lo presti?
RispondiEliminacerto comà!!!
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