Non ricordo
esattamente li giorno e la data, ma quel pomeriggio di parecchi anni fa è
tuttora ben chiaro nella mia mente. All’epoca frequentavo ancora le superiori, e
l’alternativa a un 2 in qualsiasi materia era farsi una bella feria o mettersi a
studiare qualcosa la sera prima di un interrogazione sperando nel fatto che il
professore ti chiedesse quello che avevi letto alla bene meglio e che si fosse
svegliato nel verso giusto. Avendo ormai esagerato con le ferie, quel
pomeriggio con mio grosso rammarico mi toccò appoggiare il culo sulla sedia, ma
che palle, il palliativo era studiare con la radio accesa in sottofondo. Tutto
andò bene per i primi 20 minuti, due pause sigaretta, una coca-cola e i
concetti dell’argomento appresi con disinvoltura (si fa per dire), quando
all’improvviso dalle casse dello stereo arriva un suono mai sentito prima che
rapisce la mia attenzione immediatamente, alla faccia del sottofondo musicale per
aiutare lo studio. Parte a manetta un riff pirotecnico accompagnato da lamenti
e urla che si fondono insieme, ai due elementi si aggiunge una batteria
devastante e un basso micidiale. Sono rimasto folgorato, quello del riff era
jimmy page la voce era robert plant , la potente batteria era John Bonzo Bonham e il basso era John Paul Jones, la canzone era “whole lotta
love” e loro erano i Led Zeppelin. Merda non li conoscevo, essendo nato nel ’74
ero cresciuto musicalmente negli anni ‘80/’90, per carità c’era del buon rock,
quello casareccio di vasco, quello impegnato degli U2, i guns e poi il grunge
dei nirvana e pearl jam, ed avevo già consumato anche dischi dei Pink Floyd e
Janis Joplin ma questi qua spaccavano. Colpito da questa folgorazione, esco di casa
ed in sella al mio zip 50, mi dirigo incurante del traffico e delle infrazioni
al negozio di dischi, dovevo assolutamente comprarne uno. Arrivato al negozio
trovo quasi subito la sezione dedicata ai Led Zeppelin, dopo una breve
sbirciata ai vari dischi trovo quello che conteneva “whole lotta love”. Il
viaggio di ritorno verso casa è ancora più spericolato di quello dell’andata,
ma quando ho appoggiato la puntina sul disco è stato spettacolo puro, canzoni
come “hearbreaker”e “moby dick” mi hanno lasciano senza fiato, un alchimia di
suoni irripetibili, duri, travolgenti e impetuosi come le emozioni di quel
giorno, credo di averlo ascoltato fino a notte fonda. Beh il giorno dopo la
professoressa non si era svegliata bene e di sicuro non mi aveva chiesto le poche
cose che sapevo, se non ricordo male fu un bel 3 e 1/2 in storia, ma non mi fregava
niente, il dirigibile del rock era salpato e volava alto su di me.
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
domenica 26 febbraio 2012
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Take it easy baby, let them say what they will.
RispondiEliminaWill your tongue wag so much when I send you the bill?
bella citazione anna(ma)rella... siamo tutti un po "dazed and confused"
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