Iniziano a
intravedersi timidissimi miglioramenti, ma sono ancora troppo pochi e troppo lenti.
In Italia e nel mondo le vittime sono ancora tante, l’unica soluzione, in
attesa della scienza, rimane la quarantena e il distanziamento sociale. Io
tengo ancora botta, ho trovato la mia routine quotidiana, mi alleno
giornalmente o quasi, ascolto musica, ogni sera dopo le 22 guardo un film o mi
sparo 2/3 puntate di qualche serie tv e con l’arrivo del bel tempo mi piazzo
sulla sdraio in terrazzo e leggo. Qualche giorno fa ho finito “Il Quarto Protocollo”
di Frederick Forsyth. Avevo in libreria questo tomo da qualche anno ma non l’avevo
mai approcciato perché mi spaventava la dimensione. L’idea di rimane sepolto sotto
cinquecento pagine piene zeppe di personaggi, luoghi, servizi segreti, gerarchie
governative e intrecci complicati mi terrorizzava. Invece? Ma si iniziamo a
leggerlo, male che vada lo userò per bloccare le porte quando farò corrente. Roba
di mattone. Ahahahahah!!! Perché furto di gioielli la notte del capodanno del
1987 scatena una spirale di sanguinosi omicidi? Che cos’è il piano Aurora messo
a punto in clandestinità in una remota dacia in Russia. Cos’è il Quarto
Protocollo e perché qualcuno vuole infrangerlo? Esiste un effettivo rischio
nucleare che incombe sull’occidente? Chi cazzo è l’illegale senza volto? A tutte
queste domande trovanno risposte un agente del controspionaggio inglese (John
Preston) e un enigmatico capo dei servizi segreti britannici (Sir, Nigel Irvine).
Non posso raccontarvi il finale ne tantomeno spiegarvi in poche righe tutto
quello che succede. I svariati personaggi presenti nel libro, le loro storie, gli
intrecci, i continui capovolgimenti di situazioni e la paure generate da una
guerra fredda sul punto di esplodere mi hanno tenuto incollato alle pagine di
questa spy story. Un countdown thriller insuperabile come crescendo di tensione
e mistero. E ora? Teniamo duro e andiamo avanti magari con un altro bel libro
da leggere. Dajè Italia!!!
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
mercoledì 15 aprile 2020
Leggere ai tempi del virus
Trentaseiesimo giorno …..
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