Mi chiamo Sergio,
Sergio Leone, faccio spaghetti western. Cosa? Spaghetti western!!! Era il 1964
quando il primo piatto di spaghetti venne servito. “Per un pugno di dollari” Bang!!! E poi nel 1965 “Per qualche dollaro in più” Bang!!!
1966 “Il buono, il brutto e il cattivo”
Bang!!! Bang!!! Bang!!!Tre film capolavoro. Tre pellicole innovative. Tre capitoli
di una trilogia.
Ricetta
della “Trilogia del Dollaro”
Per un perfetto “Spaghetti
western”, bisogna innanzitutto esser bravi a fare la spesa. Il budget è ridotto
(un po’ per riprendere quella che era la tradizione del western e un po’ perché,
di risorse economiche ve n’erano ben poche). Puntate allora su un giovane
attore semisconosciuto, ma dalle grandi aspettative, tipo Clint Eastwood. Un
uomo senza nome, perennemente accecato dal sole e con i muscoli facciali
estremamente contratti (forse per colpa del toscanello). Aggiungete un cast di
esperienza, tipo Gian Maria Volontè, Lee Van Cheef, Eli wallach. Date a ognuno
un sigiaro (possibilmente Toscano) e caratterizzateli in modo ambiguo. Ne
totalmente buoni, ne totalmente cattivi, senza scrupoli nell’uccidere e
unicamente spinti a farlo per inseguire un'unica cosa, il vil denaro. Uomini
che agiscono solo per se stessi e per arricchirsi. Fin qui ci siamo. Ora
aggiungete tecniche innovative di ripresa e nuove forme di linguaggio.
Inquadrate gli occhi, le mani, le pistole. Aprite il campo nei duelli finali. Create
suspance e insinuate dubbi allo spettatore. A questo punto supportate tutto con
le epiche musiche di Ennio Morricone. Contagiose, fondamentali e indispensabili
per completare il vostro spaghetti western. Miscelate tutto con estrema
attenzione. Date autenticità, aggiungete un pizzico di cinismo e realismo, una
buona dose di attenzione maniacale ai dettagli, amalgamate con cura i primi piani,
i silenzi e i vasti campi; ed ecco servita la “Trilogia del Dollaro”. Un consiglio però, a meno che voi non siate
Sergio Leone, non provate a farlo!!!
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