Pulp Fiction è stato il primo. La
folgorazione, il verbo e la genialità. Pulp Fiction è stato l’incontro e la
presentazione, fino a quel momento non sapevo neppure chi fosse. Ora non ne
posso più fare a meno. Quentin Tarantino è così. Dirompente, eccitante,
seducente, si ama alla follia già dal primo incontro (come nel mio caso) o si
detesta fortemente. Poi la scoperta dell’esistenza di un film precedente e
l’attesa di volta in volta delle successive pellicole. Dal 1992 al 2015, da “Le
Iene”a “The hateful eight” visto qualche giorno fa. Otto film (Kill Bill lo sto
contando uno) intensi e geniali. Otto
film “cult”, creati cannibalizando classici d’autore e b-movie. Otto film
innovativi e unici, in cui il regista, è stato capace di alternare sapientemente
dialoghi prolissi e ossessivi con grandinate di proiettili, spade da samurai,
teste spappolate e fiumi di sangue. Rendendolo, al di sopra di ogni dubbio, il
Re incontrastato del genere Pulp …. Ok buon preambolo (che dite?). Ho iniziato
a scrivere questo post perché grazie alle potenti onde satellitari, a un canale
interamente dedicato a Tarantino, alla poca o inesistente voglia di uscire,
sono riuscito nella titanica impresa di riguardare tutti i film in un solo
weekend. Come direbbe Quentin: “ho tenuto il mio fottuto culo incollato a un
divano. Senza che la mia pelle si imputridisse con bubboniche e sanguinose
piaghe!!!” Ahahahahahah!!! Dopo questa favolosa esperienza, posso
tranquillamente affermare che, ognuno è un capolavoro. Ogni pellicola ha il suo
fascino, la sua peculiarità, le proprie citazioni e punti di riferimento,
qualcosa o qualcuno di speciale. In base a una serie di considerazioni
personali, sono riuscito (cosa non facile. Giuro) a creare la mia personale
classifica. Come spesso accade, non troverà nessuno d’accordo. Ne sono certo.
E’ stata dura anche per me , ho cambiato spesso idea e posizioni e anche ora
che sembro aver trovato una soluzione non ne sono poi così convinto. Vabbè
parto.
8) Django Unchined (2012)
Lo so state già storcendo
il naso, visto che alcuni lo considerano tra i migliori. Ma questo western ispirato
a “Django” di Corbucci, e intriso di riferimenti ai western dei maestri Sergio
Leone e john Ford, a mio parere (ripeto) è il meno Tarantiniano dei suoi
film. Forse per Il finale un po’
scontato e qualche altro piccolo pelo nell’uovo, lo inserisco all’ultimo posto.
Il momento da non perdere: la cena a Candyland.
7) The Hateful Eight
(2015)
Questo film non è nei
primissimi posti, solo ed esclusivamente perché è l’unico che ho visto una
volta sola. Sono sicuro migliorerà già dalla prossima visione. Ora è troppo
poco per una valutazione decente. Troppo poco per apprezzare a pieno la
sceneggiatura, i personaggi e tutto il resto. Il momento da non perdere: il
dialogo tra il Maggiore Marquis Warren (Samuel L. Jackson) e il Generale
Sanford Smithers (Bruce Dam).
6) Jackie Brown (1997)
Vi giuro non volevo
metterlo in questa posizione. Sono confuso perché amo questo film. Omaggio puro
e incondizionato al genere blaxploitation anni ’70. Questa gran pellicola
vintage, con la star del genere Pam Grier, si differenzia grazie alla
spettacolare colonna sonora e alle geometriche angolazioni di ripresa. Il
momento da non perdere: Max Cherry (Robert De Niro) perso nei parcheggi del
centro commerciale.
5) Grindhouse – A prova
di morte (2007)
Bolidi a quattro ruote
che aggrediscono l’asfalto con bambole sexy mozzafiato, ispirato agli anni ‘70.
Questo film è da sempre considerata l’opera minore di Tarantino. Sicuramente il
più criticato e probabilmente anche il meno visto. Un film dove la violenza è
fine a se stessa, mai avvertita arriva dirompente come un incidente stradale. Aaaaahhhh!!!
Sicuro che non sarete d’accordo, ma porca puttana io adoro questo film. Il
momento da non perdere: i piedi di Barbara Bouchet e il monologo di Stuntman
Mike McKay (Kurt Russel).
4) Inglorius Basterds (2009)
Ispirato (tanto per
cambiare) a un film italiano di Enzo G Castellani (Quel maledetto treno
blindato), questa pellicola pullula di sublimi riferimenti al nostro cinema. A
partire dal piccolo cameo come ufficiale delle S.S. dello stesso Castellani, passando
per le musiche di Morricone fino al nome del generale inglese Ed Fenech.
Tarantino riscrive la storia in questo pittoresco gioco al massacro. Si salvi
chi può in questa lotteria di morte ornata di cadaveri. Fantastico. Il momento
da non perdere: il confronto tra il tenente Archie Hicox (Micheal Fassbender) e
il maggiore Dieter Hellestrom (August Diehl) con delle carte in testa.
3) Le Iene (1992)
Un film su una rapina
che non ti mostra la rapina. Ancora non capisco come faccia un film ambientato
in un deposito abbandonato a tenermi incollato allo schermo. Semplice, questo
film è geniale. Tra humour caustico, violenza, inquadrature che richiamano il
cinema orientale e pallottole vaganti, Tarantino, al suo primo lavoro, spiazza
tutti. Potrei metterlo al primo posto, o al secondo. Boh questa cosa sta
diventando complicatissima. Il momento da non perdere: i gangster riuniti
attorno al tavolo intenti a chiacchierare del più e del meno (il significato di
Like a Viergin di madonna e il dover o meno lasciare la mancia).
2) Kill Bill
(2003/2004)
Un capolavoro a tutti
gli effetti. Riti di iniziazione, duelli western consumati con spade
giapponesi, coreografie di morte e sangue, rimandi ai Kung Fu movies orientali,
animazione giapponese, il solito riciclo delle musiche di Morricone, cast
fantastico e la vendetta di una sposa da consumare. Un opera complessa e
gigantesca, divisa in due capitoli, in cui non ci si annoia nemmeno un secondo.
Avrei potuto metterlo tranquillamente al primo posto, ma quello era già
assegnato da tempo. Il momento da non perdere: La strage degli 88 folli.
1) Pulp Fiction (1994)
Spero che non abbiate
un cazzo da dire sulla prima posizione. Perché non ho intenzione di spendere
troppe parole. Bastano: cheeseburger, massaggio ai piedi, Jack Rabbit Slim’s, frappè
da 5 dollari, Ezechiele 25-17, il tuo culo andrà al tappeto, chi è Zed?, Zed è
morto baby!, Mr. Wolf, Zucchino e coniglietta. Non ci sono altre spiegazioni.
Il momento da non perdere: Tutti.
Siete d’accordo?
Siete d’accordo?
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