· Distaccato, isolato, separato: una squadra a. dal contesto
· Distratto, lontano con il pensiero: il giocatore pare a. dalla partita
Dopo la lunga pausa
natalizia, un numero imprecisato di panettoni, bottiglie di champagne, birre,
porcetti, gamberoni e quant’altro, finalmente si torna in campo. Finalmente si
corre, si suda e si gioca nuovamente a pallacanestro. La prima partita dopo il
lungo periodo di inattività ci mette contro un avversario non certo facile. Si
gioca nel fortino del Pala Corbia contro la N.P. Alghero. Un campo difficile da
espugnare e contro avversari, che nonostante il nuovo nome, giocano a basket
insieme da tanto tempo. La classica squadra esperta e capace di affrontare ogni
tipologia di match. Questo si denota già dalla palla a due e dai primi minuti
di partita. I nostri avversari non hanno fretta, sanno che la partita è lunga,
ci vuole calma. Quella certo che non abbiamo noi, nervosi da subito, neanche
fosse una finale di campionato. Ne esce fuori un primo quarto brutto da vedere,
confuso, disordinato e dal bassissimo punteggio. 8 a 7 per gli algheresi. Il
secondo periodo è nettamente meglio. Entrambe le squadre si tolgono di dosso un
po’ di ruggine. Arrivano canestri da ambo i lati e le difese aumentano di
intensità Si gioca punto a punto. All’intervallo siamo sotto di 3. 23 a 20.
Siamo in partita nonostante il nostro gioco latiti ancora. La piccola nebbia
cestistica nella quale siamo avvolti non si dirada certo nel terzo periodo. Ci
tiene a galla la nostra solita difesa agguerrita e determinata, ma la strada
per il canestro è sempre più annebbiata. Comunque e nonostante una pessima
gestione di palla e alcune scelte sbagliate, alla fine del quarto siamo ancora
li. Solo due punti ci separano 35 a 32. Nei primi minuti dell’ultimo periodo,
gli avversari riescono a creare un piccolo cuscinetto di sicurezza. Noi ancora
una volta vaghiamo in mezzo a quella nebbia in cerca di un confortante faro che
ci illumini e ci indichi la via. Lo troviamo finalmente. Tre o quattro buone
difese, unite a ottime conclusioni ci riportano nuovamente a contatto. Siamo
pronti per il solito finale punto a punto. E’ il momento di giocare con calma,
ogni possesso può essere quello decisivo…. Niente oggi non ci siamo. Dal finale
convulso e confuso ancora una volta usciamo perdenti. N.P.Alghero 44 Impiccababbu
41. Ancora una volta ci condanna un solo possesso di differenza. Ancora
una volta ci penalizzano la poca lucidità e la poca attenzione durante l’arco
dei quaranta minuti. La poca mobilità e la brutta gestione. Ancora una volta ci
rammarichiamo di averla comunque giocata e di aver perso un’occasione.
Svegliaaaaaaaaaaaaaaa!!! Forza IMPICCABABBU!!!
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