Stati di agitazione.
Stati di agitazione. Stati di agitazione in corpo, nella testa occhi infossati
lucidi, noie con il respiro, mi si accelera il fiato, la palpitazione è tenue.
Ho un nodo nella gola. L’irrefrenabile voglia di invertire la marcia e tornare
indietro è forte. Più di sempre, più di ogni altro anno, più che mai. Intanto
la moto va veloce, dritta come un fuso. Macina chilometri sull’asfalto rovinato.
Curva dopo curva, rettilineo dopo rettilineo. Uno, due, cinque, dieci, venti,
cinquanta. Prima di fermarmi ne faccio sessanta e passa. La Marinedda ormai è
lontana, ma il suo richiamo arriva ancora potente e devastante. E’ ufficiale,
ho un grosso problema. Non si decide di diventare dipendenti da qualcosa, una
mattina ti svegli in preda al “malessere” e lo si è. Questa è Marinedda,
subdola, spietata e affascinante come una droga. Solo chi l’ha vissuta può
farsi un’idea chiara di cosa significa sentire il bisogno di quella particolare
intensità. Quel particolare stato d’animo che si prova soltanto stando a
contatto col mare, la sabbia sotto i piedi, il vento e l’odore dei ginepri. Una
particolare energia che inconsciamente penetra sotto pelle per non uscire mai
più. Questa è la baia, questo è il suo potere, questa è la sua dirompente forza.
Che insieme ad altre cose di non certa secondaria importanza, la rendono un
posto unico. Magico!!! Come la birra!!! Ahahahahah scherzo!!! Come gli amici, importanti e speciali. Come
le amiche Milf (vi voglio bene) e quelle zitelle (voglio bene anche a voi). E
tante piccole uniche cose. Come la birra!!! Ahahahahah questa volta ci sta!!! E
poi le cenette tra di noi (ringraziamento speciale alla cantina Argiolas per il
sostentamento), i calamari fritti del “Cormorano” e il culo delle cameriere (10
e lode). L’intima condivisione del tramonto, tutti insieme, con la birretta d’ordinanza
e la sua celebrazione Trinitaiese. Oh la birra c’entra sempre!!! La spiaggia e
i “ciarameddi” da vecchie comari (mi ci metto dentro anche io) e una piccola
tribù di bambini che ogni anno si moltiplica. Cose e situazioni impareggiabili
come non mettere mai le scarpe chiuse e i jeans (record 57 giorni), e dormire
beatamente 14 ore al giorno (insonnia cronica ppprrrrrr!!!). I tuffi al
tramonto, il “Mistral”, tandu zi bimmu nà becks, il pesce fresco e qualche
ricetta sfiziosa, la nuotata giornaliera, leggere un libro accompagnato dalle
rane e dai grilli, l’idea di andare a correre (solo l’idea. Domani vado, giuro),
i gin tonic (senza cetriolo) etc etc etc. Questo significa essere dipendenti.
Questo significa amare un posto. Questo significa avere una prospettiva particolare.
Questo significa essere #orientatianordovest!!!
#allamarineddasistatroppobene |
E' la quinta volta che leggo queste parole scritte con l'inchiostro trasparente dell'anima. Ogni volta le lacrime scendono cosi naturali sulle mie guance. Sono lacrime di gioia, di privilegio nel saper di aver potuto incontrare la Marinedda, quel posto dove i colori nascono prima di diffondersi nel mondo. Sono felice di averti conosciuto. Ti abbraccio.
RispondiEliminaIlariaNicole
Questa é la Marinedda!!! Entra dentro solo a chi la capisce. Ora l'hai adosso e ti chiamerà sempre!!! Ciao Ilariaaaa
Eliminap.s. leggi il prossimo post. Ti piacerà!!! ahahahahah
EliminaOra lo seguo questo blog. Mi manchi fausto l, tu, la fregola e la Marinedda
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