Ho lasciato i
pantaloni in un cortile, ho perso anche una mano in un vicolo, era un
pomeriggio di aprile. Gli occhi me li ha portati via una ragazza grassa a forza
di guardarla, le labbra le ho lasciate tutte e due su un'altra bocca o su una
fontana, che a essere prudenti non si tocca ma mi brucia come un vecchio
fulminante… O muori tu o muoio io, da
oggi Roma avrà un altro dio, io me ne vado via, io me ne vado via… Dove
chiudendo gli occhi senti i cani abbaiare, dove se apri le orecchie non le
chiudi dalla rabbia e lo spavento, ma ragioni giusto seguendo il volo degli
uccelli e il loro ritmo lento dove puoi trovare un dio nelle mani di un uomo
che lavora e puoi rinunciare a una gioia per una sottile tenerezza dove puoi
nascere e morire con l’odore della neve, dove paga il giusto chi mangia, chi
beve e fa l’amore dove, per dio! La giornata è ancora fatta di ventiquattr’ore
e puoi uccidere il tuo passato col dio che ti ha creato, guardando con durezza
il loro viso con la forza di un pugno chiuso e di un sorriso e correre insieme
agli altri a incontrare il tuo futuro, che oggi è proprio tuo e non andar più
via. E non andar più via, e non andar …….
Lucio Dalla - 1977
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