Riff: E’ una frase musicale (ossia una successione di note con una propria
identità espressiva, come lo è in linguistica una frase di un discorso) che si
ripete frequentemente all’interno di una composizione e che viene utilizzato di
solito come accompagnamento. Il termine è probabilmente un’abbreviazione e
alterazione del refrain.
La voce girava per
Sassari già da un po’ di tempo. Gli ambienti alcoolici e no, fornivano
informazioni circondate da aloni di mistero. Ognuno faceva le sue supposizioni.
Ma fino al giorno del lancio nel mercato brassaiolo italiano, nessuno, tranne i
diretti interessati, aveva una chiara idea del tipo di birra che avrebbe
varcato i cancelli della strada 32 di Predda Niedda. Mercoledì 24 settembre
2014. Finalmente i “P3” hanno donato la luce alla loro ultima maltata creazione.
Il poker è servito, come recitava l’annuncio aziendale. E sono quattro, dico io!!!
Il nome della nuova nata è “Riff”, lo stile che i ragazzi hanno scelto è
“session white IPA”. Uno stile in rapida
ascesa, che unisce il white, l’uso del frumento, a quello classico delle IPA.
Un’idea stuzzicante. Le caratteristiche di questa birra sono il colore giallo
paglierino, le inconfondibili note agrumate (scorza d’arancia), le ottime
spezie usate e una energetica “schitarrata” di malti e luppoli (non chiedetemi
quali, io bevo, non produco). Servita alla giusta temperatura 6-8°C e grazie
alla non elevata gradazione (4,5%) permette a noi consumatori abituali un
massiccio e piacevole ingurgitamento. Beverina e gradevolissima. Nelle giornate
sassaresi, ancora abbastanza calde, scende, scende, scende e scende che è un
piacere!!! L’etichetta è figa, segue l’inconfondibile stile e grafica delle sue
sorelle maggiori. Insomma un esecuzione perfetta!!! Clap clap clapi!!!
P.S. quando mi date la
maglietta?
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