“Il vaso conferisce
una forma al vuoto e la musica al silenzio” Georges Braque, Quaderni, 1917/47
“Laggiù nel paese dei tropici dove il sole è più sole che qua…” Era il 1979 quando Lucio Dalla e Francesco De Gregori decisero di incrociare
le loro strade in modo speciale. Creando un evento che avrebbe segnato in
maniera indelebile la storia della musica italiana. Creando un tour che avrebbe
rivoluzionato la concezione di fare musica dal vivo. “Banana Republic” portò
per la prima volta la musica cantautorale negli stadi. Fu un successo
clamoroso. L’idea venne a De Gregori dopo un’esibizione a Roma con Dalla in
seguito all’incisione di “Come fanno i marinai”. Il tour comprendeva 28 brani
scelti con cura da entrambi i repertori, oltre ad alcune cover come “Banana
Republic” di Jimmy Buffet, tradotta da De Gregori, e “Un gelato al limon” di
Paolo Conte. Potrei continuare a raccontarvi che entrambi avevano la propria
band, che cantavano tutte le canzoni in duetto, tranne “Piazza Grande” per
Dalla e “Buffalo Bill” e “Santa Lucia” per De Gregori. E continuare con
informazioni che comunque troverete più specifiche e dettagliate nel web. Vi
sto parlando di questa avventura perché, da tutto ciò, nacque un bellissimo
film documentario, ma soprattutto un album. Uno dei miei preferiti. Un album
magico e unico, dove è possibile ritrovare sonorità e sensazioni speciali. “ti attraversano la notte a piedi per
truffare la malinconia…” Un album che in questo periodo mi sta
accompagnando, mi sta rapendo, mi sta illuminando. Lo metto su la mattina sotto
la doccia, nei lunghi pomeriggi tristi e
nelle cupe serate di lettura. Sabato notte verso le tre del mattino, seduto su un
marciapiede sotto casa, me lo sono pure canticchiato (la sbornia non c’entra). “e spendono più di una lacrima tra un
bicchiere di vino e di rum” Dieci canzoni travolgenti e appassionate. Mi
ritrovo in quei testi, vivo quelle situazioni. Eeeeeeesagerato!!! Direte voi…
La musica è un favoloso stupefacente e le parole hanno potere. Insieme
riempiono qualcosa, occupano uno spazio evidentemente libero. “ballo anch’io se balli tu…” Non si tratta di un semplice disco live, ascoltare
“Banana Republic” è come salpare per un piccolo viaggio introspettivo, è
affrontare un emozione. La musica è il miglior mezzo per sopportare il tempo, e come diceva Nietzsche, senza di essa la vita sarebbe un errore. Poi come
facciano i marinai ancora lo devo scoprire….
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