"Si impara a conoscere
bene la gente viaggiandoci insieme, o giocandoci a scacchi"
(proverbio russo)
(proverbio russo)
Mi è apparsa
all’improvviso con tutto il suo fascino. Vissuta, un po’ datata e di legno
grezzo. Proprio come la stavo cercando da tempo. Era li, leggermente
impolverata, nascosta nell’angolino di una bancarella poco illuminata.
Aspettava me, ne sono sicuro!!! Finalmente ho la scacchiera che volevo. Non
sono stato neanche a contrattare, ho accettato l’importo senza batter ciglio,
tanta era la voglia di entrarne in possesso. I pezzi all’interno sono
fantastici, leggermente consumati. Quante battaglie avranno combattuto? Quante
mani li avranno armeggiati? E cosi via???? Gli scacchi mi hanno sempre
affascinato, fin da quando in piccola età ho imparato a capirli. Gli ho sempre
coltivati e se capita l’occasione non disdegno mai una partitina. Cazzo che
figo, ora con questa nuova scacchiera trasportabile, potrebbe accadere più
spesso. E’ un gioco appassionante dove intuizione, attenzione, emotività e
conoscenza di se stessi vengono messi alla prova. Un tourbillon di stati
d’animo asfissianti e densi di pathos. Ogni pezzo della scacchiera ha un suo
compito e una sua funzione, tutti, tranne il Re, sono necessari ma non
indispensabili. Anche il povero pedone, spesso e volentieri mandato al massacro
senza nessun rimorso, a seconda della strategia potrebbe mettere in crisi
l’avversario. Tranquilli non starò qui a spiegarvi le regole o parlarvi di
difesa siciliana, mossa del barbiere, arrocco lungo o trappola del dragone, per
tutto ciò ci sono i tutorial nel web. Vorrei soffermarmi sul semplice aspetto
ludico e psicologico del gioco. Le partite a scacchi si giocano con la mente
non con le mani, sono sempre qualcosa di speciale dove il tempo rallenta e
l’attenzione aumenta, esiste solo arrivare al Re avversario con tutti i modi
possibili. Mosse, trappole e difese realizzate in maniera eccelsa potrebbero
crollare con una semplice distrazione. Gli errori sono tutti là sulla
scacchiera, pronti per essere fatti. Lo scontro è sempre in bilico fino alla
penultima mossa, poi è troppo tardi. E’ una vera e propria battaglia e
nonostante non scorra del sangue vi assicuro che le partite a scacchi sono veramente
cruente. Niente è più esaltante per il proprio ego di una vittoria. Niente è
più deprimente di una sconfitta. Quando si capisce di essere spacciati la mente
si oscura e tutto diventa buio pesto. A differenza delle carte dove si può dare
la colpa alla sorte, negli scacchi i pezzi sono uguali per tutti, la diseguaglianza la fa il giocatore. Perdere
significa che l’avversario è stato più intelligente, perdere significa esserlo
stato di meno, perdere significa essere tonti. punto e basta. Ecco perché le
sconfitte bruciano sempre in un modo pazzesco. Mi piacciono gli scacchi perché sono
un buono svago e fanno lavorare la mente in maniera speciale, acuiscono i
sensi, sono uno sport violento e danno un senso di libertà. Per chi non avesse
voglia di tutto ciò buona dama.