“All in all it’s just another brick in the wall. All in all it’s just
another brick in the wall”
Pink Floyd, The wall, 1979
Era il lontano 1965,
quando un ragazzo problematico della Londra underground col nome di Syd Barret,
decide di unirsi a una piccola band emergente, i “The tea set”. Nessuno
avrebbe mai sospettato che quel piccolo gruppo da li a poco sarebbe diventato
uno dei maggiori esponenti della musica rock mondiale. Il nome venne cambiato
quasi subito, visto che i “The tea set” esistevano già. Dai due nomi dei bluesman
preferiti di Syd Barret (Pink Andersoon e Floyd Council), vennero fuori i “Pink
Floyd”. Minchia a quel tempo non ero neanche nei pensieri dei miei genitori, ci
vollero nove anni per vedere la luce, loro nel frattempo avevano già esplorato
“il lato oscuro della luna”. L’incontro con i visionari del rock avvenne
parecchi anni dopo, non ricordo esattamente il momento, son sicuro che me ne
parlo per la prima volta un amico, a cui come sempre accade, ne aveva parlato
un cugino più grande. Sempre la solita storia di “mio cugino, mio cugino”.
L’interesse all’inizio fu abbastanza diffidente, la psichedelica alla scuola
media non era nelle mie corde, arrivò poi insieme alle prime sbomballate. Senza
più abbandonarmi. Vinili, musicassette e poi cd, iniziarono a invadere la mia
camera, la diffidenza iniziale si trasformò in vero amore. La loro musica
capace dei peggiori incubi o dell’estasi più affascinante è entrata in me e ora
non ne posso fare a meno. La loro travolgente psichedelica naviga tra fiaba e
allucinazione, tra realtà e sogno. I Pink Floyd mi accompagnano spesso e
volentieri, il loro supporto è fondamentale per superare “il muro” delle
giornate noiose, il loro “delicate sound” riempie i vuoti, i loro schizzati “animals”
fanno sempre compagnia nei giorni solitari. Perdermi tra i meandri di queste sonorità e testi filosofici è magico, è una lenta seduzione ipnotica, una droga
lenta che ti avvolge e ti fa stare bene, una “momentanea perdita di ragione”. Provare
per credere.
Non ne temo captcha!! Ticking away the moments that make up a dull day...
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