Crisi economica senza
fine, con migliaia di famiglie affamate. Capi di governo che salvano banche
affogate nei buffi, col sangue dei contribuenti. Ex presidenti del consiglio
chansonnier ed erotomani, che collezionano processi come noccioline. Comici cialtroni
che scendono in campo dichiarando la sola e unica verità. Camice verdi che
cercano di rifarsi una verginità politica, ma l’importante che ci sia la
poltrona. Nuove camice nere diventate improvvisamente liberali e pure, senza
però abbandonare i vecchi simboli fascisti. Ex magistrati confusi e
sconclusionati con poche idee e pochi progetti. Parlamenti regionali corrotti e menefreghisti, dediti solamente all'ingrasso dei propri conti bancari. E che dire dei compagni
eternamente divisi da mille correnti, concetti e strategie, rinunciando
incredibilmente alla lotta congiunta. E chi più ne ha più ne metta, mille
partitini, mille personaggi, mille idee, mille soluzioni, mille risoluzioni.
Che palle, meno male si vota...Ah giusto, il voto!!! è il più grande strumento
di democrazia, il mezzo col quale il popolo può esprimere il suo dissenso o il
suo consenso, lo sancisce la nostra costituzione. Ma porca puttana ci hanno
tolto anche questo. Ormai la legge elettorale, definita porcellum, anche dal suo
creatore calderoli, non ci da neanche più la possibilità di poter affidare
questa straziata italia a chi vogliamo noi. Le liste elettorali create a
tavolino, imbottite di veline, sportivi, giornalisti, ex giudici e cosi via,
sono solo specchietti per le allodole, il garantire voti è lo scopo di questi
improvvisati front-man. Minchia siamo proprio nella merda…. Ma bisogna andare a
votare assolutamente, non dobbiamo dargliela vinta e anche se per molti sarà
una sofferenza bisognerà tapparsi il naso, entrare nella cabina e mettere
quella fottuta X con tutta la forza possibile, sperando che la nostra
preferenza possa darci un futuro migliore e una classe politica finalmente
degna e rappresentativa di tutta italia. In fondo il voto è una delle poche
armi che hanno i cittadini per far sentire nel modo più diretto la propria
voce. Questo mio post non ha l’intento di dare preferenze politiche o consigli
di voto (sempre e solo pugno chiuso), è solo una riflessione, magari anche un
po’ sconclusionata, su una situazione pericolosamente complicata. Per farvi
riflettere ulteriormente su quello che tra pochi giorni saremo chiamati a fare,
vorrei concludere questo articolo, con le parole di un indimenticato cittadino
sassarese. Era il 28 luglio 1891, quando le sue affermazioni fecero sgomento
tra i lettori di “repubblica” e di tutta la classe politica italiana. Parole
tristemente profetiche, parole che dopo più di trent’anni sono ancora di
strettissima attualità. L’intervistatore era Eugenio Scalfari, lui era Enrico
Berlinguer, l’intervista divenne famosa con titolo di ”La Questione Morale”. Ecco alcuni passi.
“….i partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei
malanni d’italia….Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri?
Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e
sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere
e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della
società e della gente; idee, ideali, programmi pochi o vaghi; sentimenti e
passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più
contradditori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le
esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il
bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su
questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne
promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di
correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sottoboss”. La carta
geopolitica dei partiti è fatta di nomi e luoghi…… I partiti hanno occupato lo
stato e le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti
locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli enti
culturali, gli ospedali, le università, la Rai tv, alcuni grandi giornali…..
Insomma tutto è gia lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire.
E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e
i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente
in funzione del partito della corrente o del clan cui si deve la carica. Un
credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e
rapporti di clientela; un autorizzazione amministrativa viene data, un appalto
viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un attrezzatura di laboratorio
viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura
quei vantaggi, anche quando si tratta solo di riconoscimenti dovuti….”
Enrico Berlinguer 1981
QUI potete leggere la versione integrale
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