Porco Dio!!! Che cazzo di notte di merda ho appena passato. C’erano tutti
gli ingredienti per una dolce nottata tra le braccia di Morfeo. Sono andato a
letto bello stanco. Il silenzio era assoluto. Ho chiuso immediatamente gli
occhi e … ZZZZ … ZZZZ … ZZZZ … ZZZZ …. E invece No!!! Cazzo!!! Madonna santa!!!
Ho aperto gli occhi dopo un paio d’ore ed è iniziato l’incubo. Mi son rigirato
mille volte, mi son scoperto, ricoperto, avevo caldo, avevo freddo, boh!!! Sono
andato in cucina per bere, sono andato in bagno per cambiare l’acqua al pesce
(si dice così). Niente di niente. L’unico pensiero era riprendere a dormire, ma
ogni qual volta ci riuscivo dopo mezz’ora ero nuovamente sveglio. Punto e a
capo. “Perso” nella notte, i pensieri
roteavano veloci nella testa. Ragionamenti sconclusionati si alternavano a
pensieri più concreti. Uno in particolare mi è passato per la testa, facendomi
compagnia per parecchio, non chiedetemi il perché; nel mio cervello malato c’è
di tutto. Domani (forse al risveglio), scriverò un post su “Lost”. Ma ora ho un cazzo di problema. Ho grossissime difficoltà
nel concentrarmi, che neanche un paio di litri di caffè hanno aiutato. Digitare
questa poche righe è stato un vero miracolo, per cui prima di scriveer un post
su me stesso zombie in “The Walking Death”,
vado a buttarmi sul divano. To be continued ………..
Eccomi
qua, a distanza di un giorno. Dopo una pigra giornata sul divano, un paio di
films su Netflix e una dormita di ben 6 ore filate, posso riprendere da dove avevo
lasciato (minchia quante stronzate ho scritto ieri). Di cosa dovevo parlare? A si,
di “Lost”. Come dicevo ieri, non so
il reale motivo che mi ha frullato in testa per realizzare questo post. Forse perché
la prima volta che lo vidi questo blog non esisteva (e volevo da sempre
parlarne), ma più probabilmente perché da poco sono tornato sull’isola e a
distanza di vent’anni dalla prima volta, ancora non ho capito un cazzo del
finale. Ahahahahah!!! C’è poco da ridere, 6 stagioni e 121 episodi visti per
ben due volte, ancora mi lasciano perplesso. Come la prima volta ero sul volo
815 della Oceanic Airlines, come la prima volta l’impatto è stato devastante e
mi sono venuti i brividi. Come la prima volta ho amato alcuni personaggi e
odiato altri e come la prima volta mi sono chiesto che cosa avrei fatto io al
loro posto. Anche questa seconda visione è riuscita a segnare il mio
immaginario in profondità (molte cose non le ricordavo), un fantastico viaggio
tra avventura, mistero e filosofia. Lasciandomi anche questo giro mille
interrogativi e domande. Tipo: Che cos’è il mostro? Dove si trova l’isola? Perché
Locke è guarito dalla paralisi? Perché Richard non invecchia? Perché Walt è
speciale? Perché poi sparisce dalla serie? E perché appare a Sharon nell’episodio
in cui muore? Che senso hanno i numeri? Perché Libby regala la barca a Desmond per
il giro del mondo e poi finisce alla clinica psicologica? I flash di Dasmond
sono reali? Chi è Jacob? Perché le donne gravide muoino sull’isola? Perchè il
mostro non attacca Mr. Eko? Perché? Perché? Cosa? Come cazzo ha fatto? Ecc… ecc…
Che casino. Ma soprattutto sono perseguitato dal finale. Sono tutti morti? L’isola
viene spostata, ma dove diavolo finisce? Booohhh!!! Tornare sull’isola è stata
una necessità, è stato come rivedere il primo amore (seriale) mai dimenticato. Un
universo parallelo da amare indipendentemente da tutto. Perché, nonostante, nel
corso degli anni mi sia appassionato a numerose serie tv, devo ammettere che c’è
un prima e un dopo “Lost”.