Buon giorno a tutti!!! Sempre che ci sia qualcuno che ancora legge i miei post. Boh!!! Questa mattina mi sono svegliato presto, sono andato in palestra e mentre facevo la doccia pensavo a tutto quello che mi sarei mangiato a pranzo. Non vi dico la lista è lunghissima. Vabbè preamboli a parte mi è venuta in mente una ricettina che ho già realizzato un paio di volte, raggiungendo ottimi risultati, e siccome e da un bel po’ che non ne pubblico una, ora ve la beccate. Parla di uccelli o passera. Ahahahah!!! A che state pensando? I soliti maligni. Dai andiamo nello specifico; si tratta di quaglie!!! La farò molto breve, solo il procedimento con le dosi che ho usato io. Pronti? Partenza. Via. Preendete quattro quaglie, fiammeggiatele, dividetele a metà e ripulitele dalle interiora. In una padella abbastanza grande soffriggete mezza cipolla tritata finemente. Adagiate le quaglie e sigillate la carne. Appena saranno un po’ bruciacchiate aggiungete grani di pepe, albicocche secche o prugne tritate grossolanamente (io preferisco le prime, ma una volta ero senza e ho usato le prugne), il succo di due arance , due cucchiai di aceto balsamico e un dado vegetale. Coperchio, fiamma media e coperchio. Vai cosi per 25 minuti. Unico accorgimento state attenti che il liquido non si consumi, la salsa si deve ridurre ma non troppo, c’è il rischio che si attacchi alla padella e in quel caso diventa amarissima, nel caso aggiungete altro succo di arancia. Bene, a questo punto, credo proprio che attraverserò la strada per andare al supermercato in cerca di uccelli. Ahahahahah!!! Ancora!!! Sempre a pensar male ….. in cerca di passera!!! Ahahahahah!!! Ok quaglie!!!
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
lunedì 31 gennaio 2022
venerdì 28 gennaio 2022
Ha una sua solitudine lo spazio
solitudine il mare
e solitudine la morte, eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più
profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se
stessa:
infinità, infinita.
lunedì 24 gennaio 2022
La crisi
Sto vivendo una crisi,
e una crisi c’è sempre ogni volta che qualcosa non va. Sto vivendo una crisi, e
una crisi è nell’aria ogni volta che mi sento solo. So che rimarrò distante per
un po’. Quindi rimarrò altrettanto distante. Quando inizia una crisi è un po’ tutto
concesso quasi come a carnevale. Quando è in corso una crisi dimentico tutto e
posso farmi perdonare. So che rimarrò un po’ assente da scuola e forse non
andrei nemmeno al lavoro. Quando arriva una crisi riaffiorano alcuni ricordi,
che credevo persi. Cosa penso di me, cosa voglio da te. Dove sono, cosa sono e
perchè. Ho il sospetto che non sia un buon esempio camminare a un metro e mezzo
da terra. Molto spesso una crisi è tutt’altro che folle, è un eccesso di
lucidità. Sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi resta qualche
traccia. Infatti ultimamente rido per niente e non mi nascondo più facilmente.
E malgrado sembri male, cambia solo il modo di giudicare. Sto vivendo una
crisi, e una crisi c’è sempre ogni volta che qualcosa non va.
Bluvertigo - 1999
Tempera acrilica su tela 70x50 cm |
domenica 23 gennaio 2022
1794 (secondo libro)
C’eravamo lasciati
alla fine del 1793, in una Stoccolma torbida, decadente e sfinita dalla fame.
Un terribile caso di omicidio si era risolto e le vite dei protagonisti
volgevano (quasi tutte), anche se in maniera flebile, verso un futuro
sopportabile. Insomma l’anno del terrore (1793) sembrava quasi scomparisse nelle
ultime righe del primo romanzo. Così pareva. Ma nel mondo creato da Niklas Natt
Och Dag, niente è scontato e nel 1794 (secondo romanzo della Trilogia) tutto
precipita in atmosfere ancora più dark e inaspettate. In una Stoccolma sempre
più sbiadita, una donna muore il giorno delle sue nozze. Voci e superstizioni
corrono incontrollate. Tra chi accusa la follia del marito e chi evoca un
terribile branco di lupi, l’unica persona che sembra conoscere la verità è la
madre della sposa; ma ovviamente nessuno le crede. L’unica speranza è
rivolgersi a un uomo dalla pessima reputazione, con un braccio solo e una forza
eccezionale, Mickel Cardell. Ex soldato ancora scosso dalla morte dell’amico
Cecil Winge (ricordate 1793?). Ahahahahah!!! Basta non dico altro. La vicenda è
fighissima, i colpi di scena non mancano
e l’orrendo omicidio è solo un punto di partenza, un escamotage per
analizzare e raccontare la perversità dell’animo umano. Entrambi i romanzi,
sono tessuti e costruiti nella stessa maniera. Gli incubi, le paure, i sogni di
riscatto e cupi presagi tengono perfettamente insieme la storia. Quando inizi a
leggere non riesci a smettere. Ho macinato voracemente le pagine, quasi
ipnotizzato. Non c’è niente da fare sono attratto dalla profondità del male e
dalle sue innumerevoli sfaccettature, ma mi piacciono i lieti fine.
Ahahahahah!!! Bipolare!!! Che altro dire. Ora aspettiamo il terzo libro della
trilogia e la conclusione di questa vicenda.
Cosa succederà ad Anna (chi cazzo è Anna) ….. Ahahahahahah (risata
malvagia).
martedì 4 gennaio 2022
Weird Fishes Project [Eddie]
Pearl Jam –
Oceans . 1991