Zuppetta del
Marinaio
Dati tecnici:
· grado di difficoltà: medio
·
tempo
di preparazione: 15 minuti
· tempo di cottura: intorno ai 45 minuti
Ingredienti per due persone:
· 200 gr. di ceci
· Un pacco di cozze
· 10 gamberi
· Una fetta di pancetta affumicata
(100/150 gr.)
· 3 pomodori maturi
· 2 pomodori secchi
· Un cucchiaio di pomodoro concentrato
· 2 spicchi d’aglio
· Un pezzo di cipolla
· Peperoncino piccante (a piacimento)
· prezzemolo
· Olio e sale q.b.
Preparazione:
· Per preparare questa deliziosa
zuppeta, iniziate col mettere a bagno dalla sera prima i ceci. Scolateli e
fateli lessare (io per fare prima e dargli una bella ammorbidita iniziale, gli
ho dato 20 minuti di pentola a pressione). Una volta lessateli metteteli da
parte. Nel frattempo fate aprire le cozze, scolatele con un mestolo forato,
sgusciatele e mettetele da parte. Non buttate via l’acqua che hanno rilasciato,
ma filtratela con un colino. Servirà ad allungare la zuppetta e a darle sapore.
Tritate finemente la cipolla e i pomodori secchi. Insieme all’aglio, al
peperoncino e alla pancetta tagliata a cubetti fateli dorare nell’olio.
Aggiungete i pomodori tagliati a concassè (ahahahah questa vi mancava; tagliati
alla cazzo di cane) e i ceci lessati. Fate insaporire il tutto per qualche
minuto. Aggiungete l’acqua delle cozze insieme ad altra acqua (circa un litro;
comunque regolatevi voi) e un cucchiaio generoso di pomodoro concentrato. Qui
siamo a un bivio. Dipende tutto da voi. Se volete una zuppetta più densa,
potete togliere dalla pentola 2/3 cucchiai di ceci e frullarli. Anche no. Io,
visto che c’era un gran caldo, volevo una zuppa molto liquida da servire
tiepida. Quindi ho evitato questo passaggio. Quando siamo vicini alla cottura
ideale del cecio, aggiungete le code dei gamberi (pulite e sgusciate). Cuoceranno
in pochi minuti. infine le cozze. Servitela insieme a dei crostini di pane
all’aglio, una spolverata di prezzemolo e un filo d’olio a crudo. Applausi
garantiti.
In cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere.
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