Terza trasferta su
quattro partite per gli Impiccababbu. Questa volta si gioca nella vicina Porto
Torres. Questa volta si gioca per la prima volta in assoluto contro il Balai
Basket. Compagine tutta al femminile composta da agguerritissime cestite tutto
pepe. Affrontare squadre di questo tipo è sempre difficile; non si sa mai come
approcciare la partita, quanto agonismo mettere e trovare il giusto equilibrio
tra gentiluomini e stronzi. Afflitti da questo dubbio iniziamo la partita
abbastanza letargici. Le nostre avversarie, dal canto loro, sanno perfettamente
come giocare, menano come fabbri e ringhiano sul pallone con determinazione e
grinta. Oh cazzo!!! Come api sul miele, ronzano, danno fastidio e pungono. Qualche attimo di assestamento per
prendere le misure e via. Dopo i primi dieci siamo avanti di 11. 17 a 6. Nel
secondo quarto le ragazze terribili continuano col loro gioco tutta grinta.
Aiutate da un arbitraggio favorevole, approfittano della situazione, vibrando
sapientemente colpi proibiti. Altro che sesso debole!!! Queste picchiano!!!
Tirare da sotto diventa praticamente impossibile e nonostante qualcuno si
innervosisca un po’ (tecnico per proteste), andiamo all’intervallo in tranquillità, avanti di 17,
33 a 16. Il leitmotiv nella ripresa e
pressappoco uguale ai primi venti minuti. Lo sciame continua energicamente la
sua opera laboriosa. Pungono un paio di volte e danno fastidio in difesa. Noi
dal canto nostro, un po’ spazientiti facciamo il minimo necessario. Alla fine
del terzo quarto siamo 48 a 20. Negli ultimi dieci, le guerriere danno fondo a
tutte le loro energie, mettendo in campo nuova grinta e un bel po’ di pepe.
Dopo qualche parola di troppo, negli ultimi secondi il ronzio si placa,
lasciando sul rettangolo di gioco un silenzio irreale. Balai Basket 35 Impiccababbu
62. La brutta, nervosa e strana partita viene immediatamente
archiviata, lasciando spazio a un generoso e laborioso terzo tempo. Grazie
ragazze!!! E come sempre forza IMPICCABABBU!!!
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
mercoledì 27 gennaio 2016
domenica 17 gennaio 2016
Love will tear us apart
When routine bites hard, and ambitions are low, and resentment rides
high, but emotions won’t grow, and we’re changing our ways, taking different
roads. Then love, love will tear us apart again. Love, love will tear us apart
again. Why is the bedroom so could? You’ve turned away on your side. Is my
timing that flawed? Our respect run so dry. Yet there’s still this appeal. That
we’ve kept through our lives. But love, love will tear us apart again. Love,
love will tear us apart again. You cry out in your sleep, All my failings
exposed. And there’s a taste in my mouth, and desperation takes hold. Just that
something so good just can’t function no more. But love, love will tear us
apart again. Love, love will tear us apart again. Love, love will tear us apart
again. Love, love will tear us apart again.
Joy Division
- 1980
tempera acrilica su tela 40x80 cm |
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pintus
Occasione persa
Bestia nera:
· [Fig.] spauracchio, persona o cosa
temuta con o senza ragione, oppure oggetto d’antipatie e di odio. Usato anche
in senso astratto, per indicare un ossessione, una paura generica.
· [Fig.] allude agli animali che un
tempo venivano esibiti da girovaghi proprio perché rari, provenienti da zone
lontane.
Olblex 67 Impiccababbu
55. Perso. Nuovamente. Sempre contro di loro. La nostra bestia nera.
Porca troia!!! Questa volta ci credevo davvero, questa volta potevamo veramente
farcela. Perché nonostante il poco allenamento e la solita infermieria
affollata, quest’anno ci siamo. Siamo più squadra, il gruppo è coeso e ogni
volta che si scende in campo tutti hanno voglia di sudare e lottare. Ci credevo
veramente nonostante la brutta partenza che in un amen ci ha portato sotto di 8
punti. Ci credevo perché dopo quello svantaggio ci siamo guardati in faccia e
abbiamo recuperato. Il primo quarto è andato così, loro subito in vantaggio e
noi a recuperare, poi punto a punto fino alla fine 13 a 11, sotto di due. Il
secondo quarto è stato combattuto come il primo, a un loro canestro puntuale
arrivava una nostra conclusione. Loro colpivano da fuori e noi con costanza da
sotto i ferri. Nel finale del tempo, con due conclusioni dalla lunga e un
contropiede ingenuamente regalato, sono
riusciti a staccarsi di dosso il nostro arrembare. Alla fine del primo tempo
erano avanti di 10. 34 a 24. La cosa non
ci ha minimamente spaventato. Il terzo quarto lo apriamo determinati e con la
giusta concentrazione. Buona difesa, finalmente una bella circolazione di palla
e giuste scelte al tiro ci riportano di nuovo sotto, meno due a metà quarto. La situazione va
avanti per un po’, anche questa volta sul finale riusciamo a deconcentrarci,
sbagliando passaggi facili e concedendo contropiedi sanguinosi che riportano
gli avversari nuovamente a distanza. Buttando fatica e sudore nel cesso!!! Prima
degli ultimi dieci minuti il tabellone segna 55 a 43. Nell’ultimo periodo
riusciamo nuovamente a recuperare qualche punticino. Ci siamo ancora, non siamo
morti. La difesa si stringe mentre l’attacco fa il suo dovere. -6 -4. E poi.
Nuovamente il baratro. Poca lucidità e stanchezza ci portano brutte notizie.
Gli avversari più numerosi e fisicamente più allenati mettono il colpo del K.O
Il risultato finale già lo conoscete. Peccato!!! Questa era la volta buona!!!
Potevamo e dovevamo farcela!!! Cazzoooo!!! Li sul campo insieme al nostro
sudore rimango alcune considerazioni da fare. Siamo crollati per la poca
lucidità. Eravamo poco lucidi perché abbiamo smesso di allenarci. La strada la
conosciamo tutti. AJO’ IMPICCABABBU!!!
lunedì 11 gennaio 2016
Dipendenze
“Quando corro tutti i pensieri volano via. Superare gli altri
è avere la forza, superare se stessi è essere forti” Confucio
Riposo. Ghiaccio.
Ancora riposo e ancora tanto ghiaccio. Con qualche preoccupazione e molta
pazienza. Un millimetro alla volta, fino a diventare un centimetro e poi due,
tre, quattro e così via. Il movimento migliora. Ogni giorno meglio di quello
precedente. Un percorso lungo, nervoso, fastidioso e soprattutto noioso, 54
giorni interminabili. 54 giorni senza poter correre!!! Senza valvole di sfogo.
Senza poter liberare la mente per qualche ora. Senza poter lasciare tutto fuori
dalla palestra. Senza assaporare quella piacevole sensazione di benefica
stanchezza. Senza rilasciare endorfine e endocannabinoidi (la marijuana naturale
prodotta dal nostro corpo). Che sofferenza!!! Finalmente questa cazzo di rotula
si è saldata e posso riprendere a correre dietro un pallone. Alè oh oh alè oh
oh!!! Riparto, pronto a raccogliere i benefici, non solo sul corpo, ma soprattutto
quelli mentali. I primi passi sono cauti, il ginocchio si lamenta ma tiene. E’ indolenzito,
non si muove da due mesi. Un passo dopo l’altro il meccanismo inizia a
funzionare regolarmente. Un passo dopo l’altro la preoccupazione iniziale
abbandona il mio viso, sostituita da un sorriso inaspettato. La ruggine
accumulata inizia a liquefarsi sotto le gocce di sudore. Un metro dopo l’altro
inevitabilmente arriva la fatica. Il mio corpo ancora un po’ scricchiolante
inizia a rilasciare endorfine. Ahhhh!!! Era ora!!! Continuo a correre e
muovermi stando attento a non esagerare. Il quadricipite destro è affaticato,
la gamba trema un po’, diminuisco l’intensità ma non mollo. Mi piace faticare.
Mi piace sudare. Mi piace lo sforzo. A fine allenamento ci sarà il mio premio.
La ricompensa arriva puntuale come sempre. L’effetto e quasi immediato, le
endorfine iniziano a contrastare la fatica. Continuano a propagarsi anche dopo
l’allenamento. Generando un piacevole benessere. Da due mesi non provavo questa
sensazione. Ero in astinenza!!! E ora sono strafatto!!! E’ una sensazione
personale, incredibile, meravigliosa, che vale da sola ogni attimo dedicato a
faticare. Vale ogni singola volta in cui ho pensato di fermarmi e invece non l’ho
fatto. Più corri, più percepisci il tuo corpo. Più pesa, più la tua mente si fa
leggere. E’ una magia!!! E’ una droga!!!
Ciao uomo delle stelle
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