Marinedda non è solo
una bella spiaggia e non ha solo uno splendido tramonto. Esistono anche altre
attrattive. Il bar “il cormorano” è una di queste. Situato a sud-ovest nella
affascinante cornice della spiaggia, questo tipico baretto da mare è il più
interessante di tutti quelli del circondario. Un punto di riferimento ideale
per coloro che detestano mangiare i soliti panini. L’ambiente è molto spartano
e casareccio, non vi aspettate di mangiare su tovaglie di seta e neanche su
quelle di cotone, vi servono solo ed esclusivamente su tovagliette di carta. I tavolini
sono di plastica, come le sedie. Tutto il resto è di prim ordine, a partire
dalle simpatiche cameriere (cazz bone), al cibo genuino e saporito, finendo col
la splendida location dell’ampia terrazza affacciata sul mare. Si ordina alla
carta e dalla cucina, che utilizza buona materia prima, arrivano piatti gustosi
e abbondanti che spaziano dalle ottime troffie con aragostelle, ai gustosi spaghetti con le
vongole, ai secondi di carne, pesce e crostacei, rigorosamente arrosto, e cotti
ottimamente. Ma a mio modo di vedere il loro piatto forte, quello di cui ho stra-abusato
questa estate è il calamaro fritto. Siamo vicini alla perfezione, un fritto
molto leggero, croccante al punto giusto, saporito e appagante. Gustato a
pochi metri dal mare con almeno una 0,40 ben gelata è impagabile. Ormai è un
rito, il pranzo al “cormorano” è un momento della giornata che ha una sua
sacralità, sarebbe peccato non tornarci per santificare il calamaro fritto. Per
poter godere a pieno di tutto ciò, vi do dei piccoli consigli, primo, se
decidete di mangiare al “cormorano” prenotate un tavolino, i primi tavoli,
quelli a ridosso del mare, sono ambitissimi. Secondo andateci a orari decenti,
tipo intorno alle 13-14, perché non avendo una grossa cambusa e ordinando il
cibo giornalmente, potreste rischiare di non trovare i calamari, visto che
vanno via come il pane. Che altro dire? Provare per credere.
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
martedì 11 settembre 2012
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