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sabato 26 aprile 2025

2+2=5

Distopia: sostantivo femminile [di.sto.pi.a]
Utopia al contrario; situazione, condizione futura in una società immaginaria, presentata e descritta come negativa, sgradevole e non auspicabile in alcun modo. Spaventosa, ingiusta e totalitaria, dove i diritti umani sono soppressi mediante un controllo onnipresente.
 
Devo essere sincero. Ancora non ho capito se “1984” di George Orwell, scritto nel 1949, mi sia piaciuto o meno. Una cosa però è sicura. Nonostante abbia finito di leggerlo già da qualche giorno, non l’ho ancora digerito. Dev’essere l’effetto distopico ma questa notte ho sognato di essere torturato, così come accadeva a Winston Smith a un certo punto del romanzo. Da qualche giorno mi trascino con una sensazione di pesantezza. Un mattone bloccato nello stomaco. Spesso ho anche pensato; “devo prendere il kindle per continuare a leggere”, aaaahhhh ma che cazzo dico: “l’ho finito”. Non capisco cosa? ne il perché? ma questo romanzo mi sta ancora attirando a se. Non poco. Che libro strano: distopico, surreale, fantasioso eppure capace di tenerti incollato alle pagine per scoprire come va a finire. Male, anzi malissimo. Non è un romanzo facile. Di quelli che si leggono per prender sonno o nei giorni liberi mentre si fa colazione, questa è roba da viscere attorcigliate e pensieri contorti. Perché il futuro descritto nel libro fa paura, angoscia e spinge a numerose riflessioni. Il mondo è ambientato in un futuro oscuro e inquietante. Dove esistono tre superpotenze: Oceania, Eurasia ed Estasia, in costante guerra tra loro. L’Oceania, dove si svolge la vicenda, ha per capitale Londra, ed è governata dal “Grande Fratello”, che tutto vede e tutto sa. In ogni casa c’è un teleschermo spia, le vie sono disseminate di microfoni e telecamere e nonostante non esistano leggi scritte e niente è apparentemente proibito, la psicopolizia interviene al minimo sospetto di pensiero indipendente. In questo contesto, il controllo fatto dal “partito” è assoluto, libri, film, giornali, arte e soprattutto la storia sono totalmente rielaborati in modo da aderire perfettamente al pensiero del partito e del Grande Fratello. Anzi “bis-pensiero” (non vi svelo altro). Resistenza contro il totalitarismo, speranza nel futuro e libertà di pensiero sono i presupposti che spingono il protagonista nell’affrontare questo mondo distorto. Non dico altro. Come ho scritto all’inizio di questo post, devo ancora riflettere se mi sia piaciuto o meno, perché “1984” non è un libro per tutti, ma è assolutamente da leggere. Invita a innumerevoli riflessioni, sul potere, sul controllo, sulla manipolazione dei media e sulla lotta per le libertà personali, ma soprattutto sul perchė 2+2 fa 5 (lo scopriretete solo leggendo).  Ahahahahah-ahahahahah (ristata malefica).