Sofferta, combattuta e
sporca. Così gli Impiccababbu ricorderanno la partita di ieri sera. L’ultima in
ordine cronologico ma di sicuro sul podio delle nostre imprese sportive. Anche
se, dopo i primi 10 minuti di partita, tutto ci faceva pensare a una sonora
sconfitta. “Oggi ne prendiamo 80” L’inizio
del match è stato tremendo, molli sulle gambe, imprecisi al tiro, lenti e poco
presenti abbiamo concesso agli avversari di imperversare in lungo e largo sul
rettangolo di gioco. Un vero e proprio bombardamento a tappeto. Un attacco
veloce e repentino che ha minato la nostre tenui difese. 10 a 21 dopo il primo
quarto -11. “Porca troia, questi ci
asfaltano” Invece no. Nel secondo quarto, inizia la Resistenza. Basta bombardamenti
a tappeto. Li portiamo a combattere dove vogliamo noi. In quella palude
cestistica dove sguazziamo da anni; fatta di palloni deviati, spinte, ginocchia
sbucciate, recuperi e canestri spezza morale. Innalziamo una trincea difensiva,
degna della cortina di ferro Bulgara, dove i nemici sbattono ripetutamente. All’intervallo,
grazie a un parziale di 19 a 5, siamo avanti di 3. 29 a 26. “Dai cazzo” Dopo la tregua, iniziamo la
guerra cosi come l’avevamo lasciata. Siamo ancora noi a gestire, trascinando i
nostri avversari sempre più giù. Continuiamo a strisciare nella melma, pronti a
saltar fuori da un cespuglio mentre gli avversari affondano lentamente. Prima
dell’ultimo quarto portiamo il vantaggio a +11. 41 a 30. Negli ultimi dieci
minuti la storia non cambia, respingiamo con facilità il loro ultimo assalto
prima che alzino definitivamente la bandiera bianca. Alla sirena Impiccababbu 51 Masters 34. “lo senti? Non c’è niente al mondo che abbia questo odore. Mi piace l’odore
della vittoria al mattino” Avanti così Impiccababbu!!!
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
mercoledì 23 febbraio 2022
Welcome to the jungle
sabato 19 febbraio 2022
La classe non è acqua ..... è operaia
Nel 1970 John Lennon
scalava le classifiche discografiche con la canzone “Working Class Hero”. Solo
un anno dopo, nel 1971 il regista Elio Preti vinceva la Palma d’oro al Festival
di Cannes, con il film “La classe operaia va in paradiso”. Semplici
coincidenze? Mmmhhhh!!! Non saprei. Ora senza volerci addentrare nel fantastico
mondo discografico e nell’affascinante storia del cinema italiano, nel 2022 gli
“Impiccababbu” aggiungono una perla al travagliato e difficile mondo operaio.
Dopo una canzone e un film arriva la “partita”. Senza volerci elevare a tanto,
e rimanendo sempre nel complicato mondo di un campionato amatoriale; la partita
di ieri va annoverate tra quelle in cui lo spirito di sacrificio, l’unione di
squadra e l’impegno sono stati encomiabili. Non era facile rientrare sul
rettangolo di gioco dopo due mesi di inattività, con mezza squadra acciaccata e
l’altra metà ……… (boh). Quel che conta e che l’abbiamo portata a casa con
sacrificio e determinazione, gestendola fin dai primi minuti di partita. Senza accelerare,
senza strappi, andando al nostro ritmo e controllando i nostri avversari. Una
prova sontuosa della nostra, ormai collaudatissima, difesa a zona. Nel
susseguirsi dei quarti i pur agguerriti avversari non sono mai andati oltre gli
8 punti segnati, mentre l’attacco, seppur con qualche errore dalla distanza,
faceva il suo sporco lavoro. Ognuno ha dato il suo contributo, un rimbalzo, un
assist, un canestro, una spinta al momento giusto, un tagliafuori e una pacca al compagno che
ne aveva bisogno. Dopo 35 minuti scarsi di battaglia N.B. Ploaghe 26 Impiccababbu
44. Vittoria voluta e realizzata. Unica nota dolente della serata l’infortunio
di un giovane avversario, anche se in quel momento era un nemico, dispiace
sempre veder un trauma di quell’entità. A lui va il nostro in bocca al lupo e gli
onori del caso per essere caduto in battaglia. DAJE, DAJE, DAJE!!!!!
sabato 12 febbraio 2022
Ten
Tanti auguri a me.
Tanti auguri a me. Tanti auguri a “come diventare come me”. Tanti auguri a
me!!! Sinceramente non pensavo di arrivare fino a questo punto. Invece eccomi
qui, dopo dieci anni, davanti alla stessa tastiera, ormai consumata e logora,
pronto a scrivere il 451esimo post. Quello che dovrebbe contenere le
riflessioni su questo decennio passato insieme. Mah!!! Non sono molto sicuro e
probabilmente non ho molta voglia di farlo. Non so a quanti potrebbe
interessare. Certo in questi dieci anni sono cambiate molte cose, chi mi
conosce lo sa, chi legge questo blog può capirlo, per tutti gli altri pazienza.
Ahahahahah!!! Non ho molto da dire, spero che questo piccolo spazio sul web per
sognatori, sia servito a qualcuno. Non certo per cambiare e “diventare come me”
ma semplicemente nello scegliere un libro, ascoltare una canzone, leggere una
poesia e buttarsi sul divano per guardare un film o una serie mentre
trangugiava una delle mie ricette. Giocare a basket o andare al mare. Ma anche
fare l’assoluto contrario di quello che dicevo; “come non diventare come me”.
Che ne dite? Potrebbe essere il titolo del blog per i prossimi dieci anni,
sempre che non mi rompa la palle prima. Nel frattempo ancora tanti auguri.