Dopo il facile e felice
esordio, gli Impiccababbu, scendono nuovamente in campo. Seconda partita
stagionale e prima in assoluto, tra le nuove mura domestiche. Avversari di
turno le ostiche e mai dome, Pink Ladies. Squadra tutta al femminile, dotata di
grinta, sportività e di quel sano spirito De Coubertiano. Le insidie in questo
genere di partite sono tante. La “garra” che contraddistingue la compagine in
verde, in questi momenti viene sempre un po’ meno. Subentra un po’ di
superficialità, leziosità e rilassatezza. Già dalla palla a due, si nota che la
partita non è certo di quelle adrenaliniche. I ritmi sono bassi, ci adeguiamo al
gioco delle ragazze, piuttosto che imporre il nostro. I primi dieci minuti
scivolano lentamente sul +1 a nostro favore. 13 a 12. Nel secondo quarto,
sempre cercando di mantenere un atteggiamento il più sportivo possibile,
iniziamo a muovere le gambe. Contropiedi, belle azioni e una evidente
differenza fisica allungano il divario tra le due squadre. All’intervallo siamo
42 a 22, +20. Alla ripresa delle ostilità la situazione non cambia di molto.
Senza esagerare continuiamo a giocare in modo cavalleresco. Le Pink Ladies, dal
canto loro, non mollano. Nonostante ciò, il divario si allunga ulteriormente.
58 a 28 prima degli ultimi dieci minuti. L’ultimo quarto lo vincono decisamente
le “ragazze terribili”. Noi ormai rilassati (fin troppo), smettiamo decisamente
di giocare, troppo lenti e troppo leziosi soccombiamo. Le ragazze, invece,
onorano il campo fino alla fine. Segnano con buona continuità, recuperano
palloni e ancora hanno voglia di dannarsi l’anima per metterla dentro. Clap,
clap, clap!!! Applausi!!! Al suono della sirena Impiccababbu 64 Pink
Ladies 42. Il risultato non conta molto, in definitiva hanno vinto
entrambe le squadre. Onore alle Pink Ladies e come sempre forza IMPICCABABBU….
- Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued
martedì 15 dicembre 2015
martedì 8 dicembre 2015
Happy fish a tutti
Ci sono tanti buoni
motivi per restare sul divano a poltrire. Uno di questi è rimettersi in forma
dopo una bella “strampata” in moto. Un bell’impacco di ghiaccio sul ginocchio
(la rotula scricchiola ancora parecchio) e via col tanto agognato relax. Un libro,
della musica e qualche film. Per cui anche questo weekend, zero folla, zero
mosche da bar, zero alcool. Che c’è in tv? Visto, visto, noioso, partita, doc,
coking show, mega distruzioni, visto, visto, serie tv, visto, già visto due
volte. Uff che palle!!! Aspetta un attimo!!! Che roba è? “Sharknado 1, 2, 3” la
Trilogia completa. Perché no? Ho iniziato a guardare, il primo dei tre film,
con diffidenza e scetticismo. Ignaro di trovarmi davanti a un capolavoro. Sono
bastati pochi attimi per ipnotizzarmi. C’è una serie di tornado al largo delle
coste della California e contemporaneamente un branco di migliaia squali.
E poi, c’è un regista che ha sicuramente
pensato: “I tornado e gli squali, presi singolarmente di solito funzionano,
sarà così anche se li uniamo?”. Il risultato è presto detto. I tornado arrivano
sulla terra ferma, portandosi dietro 20.000 squali svolazzanti, incazzati neri
e pronti ad azzannare qualsiasi cosa. Geniale!!! Le inquadrature sono fatte
alla cazzo di cane, la grafica che fa decisamente cagare, mostra squali ad
altissime profondità quando in città l’acqua arriva a un metro e mezzo. Morti
surreali a tratti comiche, sangue a volontà, dialoghi inascoltabili tutto in
pieno stile “Trash Splatter”. La sceneggiatura è ridicola e priva di senso
logico. Però quando, l’eroe protagonista del film (Ian Ziering, si proprio
quello di Beverly hill 90210), prende una motosega e si fa ingoiare in un sol
boccone da uno squalo in volo planante per poi sbudellarlo dall’interno, Rimani
tramortito. Cazzo questo è un Cult-movie!!! Inutile dire che preso da un
adrenalinico entusiasmo mi sono buttato a capo fitto sul secondo film della
saga. Consapevole che una simile overdose avrebbe potuto generare danni
neurologici irreversibili. Bastano poche sequenze di “Sharknado 2”, per capire
che la magia sta per ripetersi. Figata!!! Dopo Los Angeles questa volta tocca a
New York essere devastata dal tornado. Gli squali sono ovunque. Metro, statua
della Libertà, Empire State Bulding soccombono sotto le voraci mascelle dei
famelici pesci. Ancora una volta Ian Ziering, incazzato nero, con il solito imperterrito stile e l’immancabile
motosega, squarta, seziona e frantuma qualsiasi squalo gli si presenti a tiro.
Ho aspettato 24 ore (consiglio del medico) per dedicarmi alla terza pellicola
della saga. L’inizio frenetico e travolgente è ambientato alla Casa Bianca,
dove il nostro eroe Ian ,è stato convocato dal presidente per ricevere una
motosega d’oro, per il suo incessante e eroico contributo nella lotta contro
gli sharknado. Neanche a dirlo nelle vicinanze c’è un tornado pieno zeppo di
squali pronto a fare una strage. Questa volta, a differenza delle altre, non è
una sola la città a essere colpita, bensì l’intera la Florida. Siamo davanti a
una vera e propria devastazione colossale, intere città vengono spazzate via
come se niente fosse. I tornado sono più potenti che mai e gli squali hanno una
ferocia mai vista. Il nostro Finley “Fin” Sheperd (Ian Ziering) si vedrà
costretto a chiedere l’aiuto del padre (David Hasselhoff). Il finale è il più
incredibile che abbia mai visto. Assolutamente da non perdere!!! Dopo tre film,
ancora non riesco a capire alcune cose. Come facciano gli squali a sopravvivere
in mezzo ai tornado? Come facciano le persone a rimanere attaccate a terra,
quando anche la statua della libertà vola come un pezzetto di carta? Se sei travolto da un tornado potentissimo
puoi salvarti chiudendoti in uno sgabuzzino tenendo la maniglia ben stretta? Come
fanno i tornado a risucchiare dal mare solo gli squali? Questi tre film,
sicuramente pieni di azione, ritmo e humor, privi di trama e dialoghi decenti,
sono una “cagata pazzasca” (92 minuti di applausi). La loro forza sta proprio
in questo. Sono talmente brutti che piacciono da morire!!! Guardateli!!! Io
intanto, per natale chiederò una motosega!!!
giovedì 3 dicembre 2015
Di nuovo in pista
2 dicembre 2015, ore
20 e 15. Prima giornata di campionato. Riparte da qui la quarta stagione
cestistica degli Impiccababbu. Riparte con un nuovo organico e nuove ambizioni.
Riparte col solito ghigno in faccia e lo stesso spirito scanzonato di sempre. Riparte
con la strafottente convinzione che , nonostante tutto, gli avversari, anche
quest’anno, dovranno fare i conti con noi. Per cui, pronti, partenza, via. La
prima palla a due della stagione viene alzata con qualche minuto di ritardo. Il
ritmo nei primi dieci minuti non è quello delle passate stagioni, gli avversari
della Mens Sana giocano senza nessuna fretta e noi come un vecchio motore
spento da tempo, facciamo fatica a ripartire. Gli ingranaggi sembrano parecchio
arrugginiti, il nostro gioco è poco fluido e non molto coeso. Il primo quarto
si potrebbe definire quasi letargico. Lo finiamo sotto di uno. 10 a 9. Nel
secondo quarto il motore comincia pian piano a riscaldarsi. Inizia a vedersi
qualche buona azione, il gioco migliora. Andiamo a canestro con più facilità,
ma ancora non riusciamo a dare delle belle accelerate. Comunque passiamo in
testa e all’intervallo siamo avanti di 3. 25 a 22. Nel terzo periodo il motore
inizia a girare abbastanza bene. La nostra difesa a uomo mette la giusta
intensità facendo la differenza. Finalmente anche l’attacco inizia a funzionare
per bene. Ottima circolazione, un sapiente penetra e scarica e qualche buon
contropiede danno l’accelerata che serviva. Gli attempati avversari iniziano a
crollare e prima dell’ultimo quarto sono sotto di 15. 46 a 31. Gli ultimi dieci
minuti li facciamo decisamente a manetta, spingendo il gas il più possibile e
in assoluto controllo del mezzo. Nello specchietto retrovisore non si vede più
nessuno. La bandiera a scacchi volteggia festosa il nostro passaggio sulla Pit
Line. Primi!!! Mens Sana 40 Impiccababbu 70. +30. Buon
facile esordio. C’è ancora parecchio lavoro da fare. Revisionare e oliare
alcuni ingranaggi, è assolutamente necessario per i prossimi impegni. La strada
intrapresa è quella buona. Bruumm!!! Bruumm!!! GO GO IMPICCABABBU.
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