• Sassari, la Torres, svegliarsi all’IsolaRrossa, fare colazione al bar, il tramonto di Marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il Genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, Diego Armando Maradona, i Led Zeppelin, lo stomaco attorcigliato e il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, George Best, vivere una crisi, i CCCP, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, Dublino, il mare, le amiche del mare, lE d****e, il calcio, le donne, Fabrizio De Andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i Pink Floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli Afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, Janis Joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella scopata, gli spaghetti n°5 Barilla aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella a metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di Renato, la sculacciata a pecorina, il poker, festeggiare almeno un mondiale, impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor G. Mina, giocare a carte, Andy Capp, i calamari fritti, la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, coltivare qualcosa, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay, il Picoolo Bar, i films con gli squali, Tina Modotti, i pistacchi, le botte al Fight Club, Charles Bukowski, la poesia, la pennicchella ………. To be continued

lunedì 6 ottobre 2025

#iosonopalestina - Le parole del Lider Maximo


Discorso di Fidel Castro a nome del Movimento dei “Paesi Non Allineati” tenuto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dell’ONU, il 12 ottobre 1979.


Egregio Signor Presidente. Egregi rappresentanti della comunità  mondiale.
Non sono venuto a parlare di Cuba. Non vengo a rappresentare in seno a questa assemblea la denuncia delle aggressioni di cui è stato vittima il nostro piccolo ma degno paese per ben 20 anni. Non vengo nemmeno a ferire con aggettivi non necessari il vicino potente nella sua propria casa. La VI conferenza dei Capi di Stato e di Governo dei “Paesi Non Allineati” ci ha incaricato di presentare presso la Nazioni Unite l’esito delle sue deliberazioni e gli atteggiamenti che ne derivano. Siamo in 95 i paesi di tutti i continenti, che rappresentiamo la stragrande maggioranza dell’umanità. Siamo uniti dalla determinazione di difendere la collaborazione tra i nostri paesi, il libero sviluppo nazionale e sociale, la sovranità, la sicurezza, l’uguaglianza e l’autodeterminazione. Siamo uniti nell’impegno di cambiare l’attuale sistema di relazioni internazionali, basato sull’ingiustizia, la disuguaglianza e l’oppressione. In politica internazionale, siamo un fattore globale autonomo. (…..) Noi, i Paesi Non Allineati, ribadiamo la necessità d’eliminare l’enorme disuguaglianza tra i paesi sviluppati e i paesi in via di sviluppo. Perciò lottiamo per debellare la povertà, la malattia e l’analfabetismo di cui soffrono ancora centinaia di milioni di esseri umani. Aspiriamo a un nuovo ordine mondiale basato sulla giustizia, l’equità e la pace, che sostituisca il sistema ingiusto e diseguale che prevale oggi, nel quale, secondo quanto si proclamò nella dichiarazione dell’Avana, “la ricchezza è ancora centrata tra le mani di alcune potenze le cui economie, fondate sullo spreco, si mantengono grazie allo sfruttamento dei lavoratori e al trasferimento e il saccheggio delle risorse naturali e altre risorse dei popoli dell’Africa, dell’America Latina ,dell’Asia e di altre regioni del mondo”. Tra gli argomenti da dibattere in questo periodo di sessione all’Assemblea Generale la pace è al primo posto delle nostre preoccupazioni. La ricerca della pace è anche un’aspirazione del movimento dei Paesi Non Allineati, ciò che è stato esaminato nella VI conferenza. Tuttavia la pace, per i nostri paesi è indivisibile. Vogliamo una pace ugualmente vantaggiosa a tutti, vale a dire, ai grandi e ai piccoli, ai potenti e ai deboli,  che abbracci tutti gli ambiti del mondo e che sopraggiunga tutti i cittadini. I Paesi Non Allineati, dalla loro fondazione, proclamano che i principi della coesistenza pacifica devono essere la pietra angolare delle relazioni internazionali, essi sono alla base del consolidamento della pace e della sicurezza internazionale, della riduzione della tensione e dell’espansione di questo processo a tutte le regioni del mondo e in tutte le relazioni, e devono essere applicati universalmente nelle relazioni tra gli stati. Ma nello stesso tempo, il VI Vertice pondera che tali principi attinenti alla coesistenza pacifica contengono anche  il diritto dei popoli sottomessi alla dominazione straniera e coloniale all’autodeterminazione, all’indipendenza, alla sovranità, all’integrità territoriale degli Stati, al diritto di ogni paese a metter fine all’occupazione straniera, all’acquisizione dei territori con la forza e a scegliere il loro sistema sociale, politico ed economico. Solo così la coesistenza pacifica potrà essere alla base di tutte le relazioni internazionali. Non ci si può negare che esaminando la struttura del mondo contemporaneo si costata che tali diritti dei nostri popoli non sono ancora garantiti. Noi, i Paesi Non Allineati, sappiamo quali sono i nostri nemici storici, da dove vengono le minacce e come dobbiamo combatterle. Per tale motivo abbiamo decisi all’Avana di riaffermare che: “La quintaessenza della politica di non allineamento, secondo i principi originali e fondamentali, implica la lotta contro l’imperialismo, il colonialismo, il neocolonialismo, l’apartheid, il razzismo, incluso il sionismo e qualsiasi forma d’aggressione, occupazione, dominazione, ingerenza oppure egemonie straniere, nonché la lotta contro le politiche delle grandi potenze e blocchi”. Così si capisce anche che la Dichiarazione dell’Avana abbina la lotta per la pace “all’appoggio politico , morale e materiale ai movimenti di liberazione nazionale e alla realizzazione di azioni comuni per eliminare la dominazione coloniale e la discriminazione raziale” (…..)
Signor Presidente.
La questione del Medio Oriente è, senz’altro, una delle situazioni più allarmanti nell’epoca contemporanea. Il VI Vertice l’esamina nei suoi due volti.  Da una parte, la conferenza riafferma che la determinazione d’israele di continuare la sua politica di aggressione, espansionismo e insediamento coloniale nei territori coloniali, con l’appoggio degli stati uniti, è una grave minaccia alla pace e alla sicurezza mondiali. Ugualmente, la conferenza esamina dal punto di vista dei diritti dei paesi arabi e della questione palestinese. Per Noi, i Paesi Non Allineati, la questione palestinese è il nocciolo del problema del Medio Oriente, cioè, fa parte del tutto quindi è impossibile risolverla separatamente. La base della pace nella regione comincia con il ritiro complessivo e incondizionato di israele dai territori arabi occupati e presuppone per il popolo palestinese la restituzione di tutti i territori occupati e il recupero dei suoi diritti nazionali inalienabili, incluso il diritto al rientro nella sua patria, all’autodeterminazione e allo stabilimento di uno Stato indipendente nella Palestina, nei limiti della Risoluzione 3236 dell’Assemblea Generale. Quanto sopra indica l’illegalità e la nullità delle misure adottate da israele nei Territori Palestinesi e arabi occupati, nonché lo stabilimento delle colonie o insediamenti nei Territori Palestinesi e arabi, il cui smantellamento immediato è un’esigenza per trovare una soluzione al problema. Come dissi nel mio discorso al VI Vertice:“ … non siamo dei fanatici. Il movimento rivoluzionario si è formato nell’odio alla discriminazione razziale e ai programmi di qualsiasi tipo, dal più profondo delle nostre anime, rifiutiamo con tutte le nostre forze la spietata persecuzione e il genocidio scatenato dal razzismo contro il popolo ebraico. Tuttavia non c’è niente di più simile nella nostra storia contemporanea che lo sgombero, la persecuzione e il genocidio che portano avanti oggi l’imperialismo e il sionismo contro il popolo palestinese. Privati delle loro terre, cacciati dalla loro patria, dispersi per il mondo, perseguitati e assassinati, gli eroici palestinesi sono un esempio impressionante d’abnegazione e patriottismo, e sono il simbolo vivente del crimine più grande della nostra epoca” ( …..)
 

domenica 5 ottobre 2025

Guida galattica per superare un'estate di merda - Camminare

(…..) Non potendo fare sport, o meglio non volendo (ho ancora una fottuta paura di avere le vertigini) ho camminato tantissimo. Un modo per schiarire la mente, calmarsi, riflettere e trovare soluzioni ai problemi. Ogni giorno mi prendevo cura di me, soprattutto lungo il “sentireo Pakistano” (cosi ho battezzato una stradina). Ho macinato parecchi km, eliminando i pensieri negativi, tra Paduledda e Marinedda (…..) Come ti senti quando cammini? Camminare ogni giorno fa bene, ve lo assicuro. Specialmente in questa merdosissima estate, che per fortuna è finita. In una testa piena di rumore, cercare il silenzio tra un passo e l’altro, è servito. Una sorta di disconnessione attiva. Una scelta che giorno dopo giorno, ha contribuito a migliorare corpo e mente. Non sto parlando d’imprese epiche, nè di km da vantare. Affrontavo lenti i miei 10 km al giorno, anche spezzettati, attivando l’umore, la serotonina e la dopamina, necessari al mio scopo. Funzionava anche nei giorni “No”, quando la testa era pesante e mi sentivo sbandare. Camminare ogni giorno era una piccola terapia, un modo per tornare a casa con un’idea in più e un peso in meno. Non è stato un ripiego della corsa ma una scelta consapevole. Ho scoperto che un gesto apparentemente semplice era la cosa migliore da fare. Una meditazione in movimento e un modo per riconnettermi a me stesso. Gratuito e accessibile a tutti, camminare è un gesto sovversivo. Camminare è lento ma potentissimo. Cazzo sto filosofeggiando troppo!!! Merito o colpa delle camminate? Ahahahaha!!! A volte serve un passo alla volta, dove anche il più piccolo conta.
 
p.s. questa serie di post “Guida galattica per superare un’estate di merda” sono frutto di una lunga camminata. Non so se camminare è poi così tanto produttivo. Ahahahahah!!! Tranquilli sono finiti.

mercoledì 1 ottobre 2025

Guida galattica per superare un'estate di merda - Pensare

“ ….. ma un’altra grande forza spiegava allora le sue ali, perole che dicevano: gli uomini son tutti uguali. E contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via, la bomba proletaria e illuminava l’aria la fiaccola dell’anarchia, la fiaccola dell’anarchia, la fiaccola dell’anarchia …..”
Francesco Guccini  - La Locomotiva, 1972
 
 […..] e riflettuto sul mondo grazie al trattato “La morale Anarchica” di Alekseevic Kropotkin […..] Devo essere sincero, non ero troppo convinto di scrivere un post su questo tipo di lettura. Visto che “La Morale Anarchica” di Petr Alekseevic Kropotkin, non è il classico romanzo di cui parlo e scrivo. Non è una di quelle letture che finisci per amare e non vorresti che finissero mai. Non parlerò troppo e spero di riuscire a spiegarvi in poche righe. Questo è un fottuto trattato di filosofia politica, che lascia ben poco spazio alla spensieratezza, alla fantasia e alla divagazione pura. Premetto che sono sempre stato affascinato dall’ideale anarchico e il pensiero di leggerlo l’avevo da un bel po’. Quando ho trovato l’e-book per pochi euro, non ho resistito. Acquista con un click!!! Fatto!!! Ecco come, questa estate, mi sono finalmente deciso ad affrontare una simile lettura. Impegnativa, difficile da leggere e da spiegare. Perché l’anarchia è molto più complessa di quanto generalmente si affermi frettolosamente nei discorsi da bar. In questo libretto (sono veramente poche pagine) Kropotkin, propone l’idea di una società libera, solidale e egualitaria, grazie alla sovversione e alla disubbidienza contro ogni autorità politica e religiosa. Le celebri parole “Dichiarandoci anarchici proclamiamo innanzitutto di rinunciare a trattare gli altri come non vorremo essere trattati noi da loro, di non tollerare più la diseguaglianza che permetterebbe ad alcuni di esercitare la propria forza, astuzia o abilità in maniera odiosa” sono il cardine su cui si basa tutto il pamphlet. Una morale basata sul rispetto della natura umana, libera da imposizioni e restrizioni in nome della reciprocità tra ogni singolo uomo. Libertà individuale, autogoverno e solidarietà umana contro capitalismo, strutture sociali autoritarie e imposte. Scritto nel 1890 è un’opera fondamentale per comprendere l’anarchia e il suo sviluppo; dato che, la lotta di classe, le ingiustizie, i soprusi e i governi autoritari continuano a non passare mai di moda, porco dio!!! La vera anarchia non ammette la violenza, è pur vero che significa società senza autorità, ma ne professa una, dove la ragione è l’unico governo legittimo. Non è una favola, ma una testarda constatazione del fatto che le nostre vite non possono essere affidate a re, preti, governi, politici e generali. Una dottrina teorizzata in cui organizzarsi liberamente senza l’imposizione di autorità è alla base. Ma, visto come va il mondo in questi tempi, “né dio, né padroni” purtroppo rimane un discorso utopistico. Mi fermo qui perchè mi sto agitando. E’ un attimo. Voglia di bestemmiare!!! **** *** ******** ******!!! Ahahahahah!!!
 
p.s. israele merda, ci sta sempre bene

D'amore e d'Anarchia - Ovvero "Stamattina alle 10 in via Fiori nella nota casa di tolleranza ..."
di Lina Wertmuller, 1973

sabato 27 settembre 2025

Guida galattica per superare un'estate di merda - Leggere

“Questa era la vita dei pirati (…..) Non eravamo come gli altri marinai. Le nostre navi non navigavano per arrivare da qualche parte. Ci chiamavamo fratelli e compagni, ma la famiglia e gli amici erano l’ultimo dei nostri pensieri. I benpensanti ci chiamavano nemici dell’umanità, e in un certo senso avevano ragione, perché  nessuno poteva essere nostro amico, neppure noi stessi. No, avevamo la memoria corta, e così doveva essere, sul piano umano, se volevamo conservare il buonumore (…..) Ne avevamo visti troppi inghiottiti nel mare dell’incertezza, che era quello in cui vagavamo come anime in pena senza lasciar scia ne onde di prua”.
La vera storia del pirata Long John Silver . Bjorn Larsson - 1998 

 […..] Nuove prospettive, nuove visioni e nuove idee. Perché leggere in fin dei conti e come viaggiare. I libri ti portano in mondi nuovi ti fanno incontrare persone interessanti e vecchi amici (come nel mio caso). Ho navigato col pirata Long John Silver grazie alla sua fantastica (è proprio il caso di dirlo) autobiografia scritta dai Bjorn Larsson (ve ne parlerò sicuramente) … […..] Eccomi. Può una storia di pirati tenere col fiato sospeso un cinquantenne? Certo che si!!! E’ quello che è capitato a me, questo agosto. Ritrovarmi adulto a leggere una storia fantastica, come un adolescente, è stato un piacevole rifugio dalla realtà. Tesori, taverne fumose, porti affollati, vascelli, cattivi capitani, arrembaggi, battaglie epiche e pericolose tempeste, mi hanno trasportato in giro per mari. Merito di Long John Silver che in prima persona ha raccontato tutto ciò in una splendida autobiografia. Mmmhhh!!! Un momento, John Silver non è mai esistito veramente. E’ Stevenson che l’ha creato nel suo romanzo “L’isola del tesoro”, per poi farlo sparire nel nulla. Come ha fatto a riapparire vivo, vecchio e ricco in Madagascar? Questa resurrezione la dobbiamo a Bjorn Larsson (di cui vi ho già parlato per altri libri) che, come un pugno nello stomaco a sorpresa, mi ha trasportato nel crudo realismo della vita piratesca, lontano dalle fiabe per ragazzi. Se state cercando un libro di avventura per adulti, questo è il vostro. Il racconto di una vita mai esistita con riferimanti storico culturali reali. Tutto si intreccia magnificamente tra romanzo e realtà. Una vera ricostruzione fedele sulle impiccagioni, lo schiavismo, il contrabbando, la condiscendenza dalla marina inglese e il suo successivo accanimento, la guerra con la Spagna ecc… ecc… Un bellissimo romanzo storico che offre una prospettiva unica e coinvolgente sulla società inglese del XVIII secolo. Che personaggio questo Long John Silver, che carattere a tratti talmente reale che scordavo il fatto che non fosse mai esistito. Merito di Larsson che ha reso le avventure, del pirata senza una gamba, veramente credibili, grazie a una scrittura fluida e appassionata. Pagine che si leggono velocemente. Che attraggono il lettore come una calamita, per ore, senza mai provare noia. Pronti a salpare per mare? “Chi avrebbe potuto credere che sarebbe finita così? L’avventurosa e veritiera storia di John Long Silver, detto Barbeque dai suoi amici, se mai ne ha avuti, e dai suoi nemici, che invece erano di sicuro tanti. Basta con le buffonate e le invenzioni. Basta con i bluff e le sparate. Scopriamo le carte (…..) Solo la verità , da cima a fondo, senza trucchi ne secondi fini”


sabato 20 settembre 2025

Guida galattica per superare un'estate di merda - Cucinare

[…..] Ci sono state altre piccole cose. Per occupare la mente ho spadellato tanto. Nuove ricette, nuovi ingredienti e vecchi classici. Tirare fuori un buon piatto è un piccolo processo creativo, rilassante e gratificante. Un ottimo modo per distrarre la mente […..] Questo passava il convento quel giorno. Un’ombrina di un kg. e qualcosa. Che cosa fare? Ho tagliato la testa e la coda e li ho messi nel freezer per fare un fumetto o una zuppetta all’occorrenza. Il resto l’ho sbattuto in forno per una mezzoretta scarsa. Una volta cotto l’ho fatto raffreddare e con pazienza (non avevo niente da fare) l’ho spolpatto per bene eliminando con cura lisca ed eventuali spine. In una padella ho soffritto aglio, peperoncino e proprio un’idea di pomodorini tagliati a tocchetti. Ho aggiunto la polpa dell’ombrina spezzettandola con un mestolo di legno. Dopo 5 minuti ho spento il fornello. Una volta pronto il ragù ho cotto degli spaghettoni e li ho tuffati dentro la padella, aggiunta di prezzemolo tritato finissimo e granella di taralli. Voilà.



Ombrina: s.f.

Pesce scienide dell’ordine perciformi (Umbrina Cirrosa), comune nel Mar Mediterraneo. E’ lungo dai 30 ai 70 cm, ha corpo allungato di color cinereo argento, più scuro sul dorso, con striscie oblique dorate di bruno, muso ottuso con barbiglio mandibolare.

domenica 14 settembre 2025

Guida galattica per superare un'estate di merda

Di me stesso so solo quel tanto che riesco a capire nelle mie attuali condizioni mentali. E le mie attuali condizioni mentali non sono buone”
Guida galattica per autostoppisti – 1979
 
Una fottutissima estate di merda. Proprio cosi. Un piccolo disastro, a tratti insopportabile. Specialmente nelle giornate, in cui camminare instabile, era la norma. Ma leggere qualche buon libro, guardare molti film, camminare tanto (anzi tantissimo), rigenerarsi nell’acqua di Marinedda, andare a cena fuori e altre piccole, piccolissime, cose; mi hanno aiutato a superare questa cavolo d’estate all’insegna di una artrite cervicale (questa è la diagnosi) che non mi ha mai mollato. Poco male, evitare il sole, il caldo, la sudorazione eccessiva, le urla, il casino e la gente felice mi ha fatto solo bene. Ho messo a punto un sistema, abbastanza personale e forse anche poco interessante per affrontare questo disagio estivo. Partiamo dicendo che è sicuramente necessaria una gran pazienza, una buona dose di piacere nello stare da soli e una certa capacità organizzativa per evitare di annoiarsi. Tutto facile a dirsi, per cui aggiungerei anche un tot di buona volontà. Quando si cerca di avere meno rotture di coglioni possibili perché si sta poco bene, una soluzione è spegnere il cellulare, sistemarsi sul divano e guardare un film. Un modo perfetto per concludere la giornata e rilassarsi. Spalancare le finestre, creare una piacevole arietta, accucciarsi sul divano con una Peroni ghiacciata ed evadere dalla realtà, sono indubbiamente una combinazione vincente. Ho visto veramente tanti films, specialmente a luglio, perfino due di fila. Di tutti i generi: thriller, western, commedie, biografici, storici, d’autore, horror, splatter e slasher (vi consiglio le saghe: ”Fear Street” e “La babysitter”). Tutti, dalle boiate pazzesche a quelli più impegnati e angoscianti sono comunque riusciti nel loro intento, distrarmi dal malessere per qualche ora. Come avrete sicuramente capito, una regola fondamentale è evadere dalla realtà. Cosa che un libro aiuta sicuramente a fare. Nei giorni dell’Isola Rossa ho evitato la Tv come sempre faccio li, e mi son dedicato alla lettura. Prima di partire ho caricato il Kindle e via. Nuove prospettive, nuove visioni e nuove idee. Perché leggere in fin dei conti e come viaggiare. I libri ti portano in mondi nuovi ti fanno incontrare persone interessanti e vecchi amici (come nel mio caso). Mi son buttato sulla scrittura fluida ed efficace di Joe R. Lansdale; la saga di Hap e Leonard anche dopo anni continua sempre a coinvolgermi. Ho navigato col pirata Long John Silver grazie alla sua fantastica (è proprio il caso di dirlo) autobiografia scritta dai Bjorn Larsson (ve ne parlerò sicuramente) e riflettuto sul mondo grazie al trattato “La morale Anarchica” di Alekseevic Kropotkin. Non sempre, però, sono stato a casa nel favoloso mondo dei cazzi miei, a leggere o guardare films. Non potendo fare sport, o meglio non volendo (ho ancora una fottuta paura di avere le vertigini) ho camminato tantissimo. Un modo per schiarire la mente, calmarsi, riflettere e trovare soluzioni ai problemi. Ogni giorno mi prendevo cura di me, soprattutto lungo il “sentireo Pakistano” (cosi ho battezzato una stradina). Ho macinato parecchi km, eliminando i pensieri negativi, tra Paduledda e Marinedda. Dove mi aspettava sempre un bagno rigenerante tra le acque della baia. Perché arrivare in spiaggia alla sera, quando i turisti idioti rientrano a casa, è unico. Il tuffo a Marinedda mentre il sole svanisce è pura magia. E’ come se la baia ti abbracciasse e ti trasmettesse tutta la sua energia. Una forza silenziosa ma efficace, capace di rasserenare l’animo tormentato. Un’esperienza unica, fresca e avvolgente. E poi ci sono state le cene fuori. Questa estate proprio tante, tra luglio e agosto ho imperversato lungo tutto il nord Sardegna. Sassari ovviamente, Porto Torres, Nuchis, Isola Rossa, Muntiggioni, Trinità d’Agultu e oltre. Un gran bel tour gastronomico (cercate fausto.p per le recensioni su Tripadvisor). Perché passare qualche ora davanti a buon cibo (quasi sempre), alcool e la compagnia di amici sinceri, è uno dei piaceri della vita. Bei ricordi, bella gente, bei colori. E ovviamente “la festa della birra trinittaiese”. Ci sono state altre piccole cose. Per occupare la mente ho spadellato tanto. Nuove ricette, nuovi ingredienti e vecchi classici. Tirare fuori un buon piatto è un piccolo processo creativo, rilassante e gratificante. Un ottimo modo per distrarre la mente. Non ho dipinto, niente di niente (mi è un po’ mancato); ma ho progettato una nuova serie di quadri da realizzare (non posso parlarvene, altrimenti poi dovrei uccidervi). Sono tanti e dovrei iniziare a crearli, ma sto procrastinando, come sempre, in attesa dello “Spleen”. Grazie a tutto questo sono riuscito a superare questa lunga e complicata estate di merda. Da queste poche righe potrebbe  anche sembrate piacevole, ma purtroppo non è stato così. Sono state tante le giornate in cui sbandavo, la testa era pesante nonostante me la sentissi totalmente vuota. Le emicranie (di cui non ho mai sofferto) erano sempre lì, latenti pronte a esplodere; e quando arrivavano erano veramente spossanti. Occupare il cervello, distraendolo, è stato solo un metodo per incularlo qualche ora. Che vita di merda.Odio l’estae!!!